Home » IGOR COLOMBO: Sanità-Fondo di ripartizione nazionale

IGOR COLOMBO: Sanità-Fondo di ripartizione nazionale

Redazione
Le parole del presidente Occhiuto di qualche giorno fa e che avevano sollevato finalmente il problema della ripartizione del Fondo sanitario regionale che dal 1999 penalizza la Calabria, sono state importantissime perché hanno incentrato l’attenzione sul nodo gordiano del settore sanità in Calabria. Apprendo dell’annuncio del governatore calabrese di aver ottenuto dalla Conferenza Stato-regioni 26 milioni in più rispetto a quanti previsti inizialmente per la Calabria, con un aumento complessivo di 15 milioni rispetto al 2021 e 62 milioni in più in totale integrandoli con i soldi provenienti dal Pnrr. Oggi interrogo il presidente Occhiuto da cittadino calabrese ma  per tanti  anni nella mia militanza politica mi sono occupato di sanità, con manifestazioni davanti gli ospedali calabresi, interviste, confronti televisivi con molti big politici della nostra regione ed ho sempre invitato i  miei interlocutori istituzionali e non, di preoccuparsi della ripartizione del fondo sanitario nazionale, perché è proprio da ciò che la nostra Calabria è stata sempre penalizzata rispetto alle regioni del nord. La ripartizione del fondo sanitario nazionale avviene infatti da anni con criteri del tutto sconnessi rispetto a quelli che sono i reali bisogni ed emergenze sanitarie sui territori. I fondi vengono infatti assegnati da anni non in base al numero effettivo di ammalati bensì in relazione al numero di abitanti della regione, e con questa scelleratezza la Calabria dal lontano 1999, ha avuto quasi quattro miliardi di euro in meno rispetto al nord.  Ci sta ancora da aggiungere che negli ultimi 15-20 anni, per ridurre il debito sanitario che ancora grava sulla nostra regione e per il quale siamo sottoposti ad un Piano di Rientro, si pensò di accendere un mutuo trentennale che ancora ci trasciniamo, per 900 milioni ed in più un altro miliardo è stato coperto coi fondi Fas ed altri duecento milioni rientrati per i pensionamenti di primari, medici e di tutto un personale sanitario, non ancora rimpiazzato negli ospedali. Tutte cose queste da me denunciate in ogni luogo ed occasione. Oggi sicuramente l’atteggiamento del presidente Occhiuto potrebbe far sperare anche se gli aumenti ottenuti dal riparto nazionale sono da considerare in chiave ottimistica come un abbrivo, dal momento che non basteranno a colmare le difficoltà che abbiamo nel settore della sanità in Calabria. Ricordo al presidente Occhiuto che in Calabria insiste una emergenza territoriale con il servizio del 118 che è carente di medici e di ambulanze, che è di una gravità inaudita e che tale deficienza è costata cara a nostri corregionali non soccorsi in tempo da malori sopraggiunti drammaticamente. Ancora vi sono importanti ospedali baricentrici con reparti che operano sotto con organici ridotti molti dei quali senza primari , per non parlare dei problemi che attraversano i Pronto soccorso in Calabria, dove le attese dei pazienti spesso si protraggono ben oltre  cinque o sei ore.  Certo al presidente Occhiuto nulla di tutto ciò è chiaramente ascrivibile visto che sono  problematiche manifestate nel tempo ma è d’uopo intervenire il prima possibile. E’ importante sapere intanto come effettivamente questi soldi in più verranno distribuiti per il nuovo anno, al di là della bontà del primo annuncio fatto dal governatore. Ancora di più è necessario conoscere quali saranno i nuovi criteri di ripartizione del fondo sanitario nazionale per i prossimi anni visto che è qui che si gioca la partita in Calabria, dove continuiamo ad essere tra le ultime regioni riguardo i Livelli essenziali di Assistenza ed il numero dell’emigrazione sanitaria non si arresta.  Tutte sfide che Occhiuto, quale commissario al settore, è chiamato a raccogliere, per dare risposta ai cittadini calabresi.

Articoli correlati