Con un’affluenza che ricorda le sue edizioni storiche si avvia alla conclusione la 38ma edizione di Rumori Mediterranei, il festival jazzche ha veicolato il borgo di Roccella Jonica nel mondo.
Qualità artistica e flusso costante e crescente da parte di una platea quanto mai consapevole ed appassionata nei concerti al teatro al Castello: lontana da ogni facile tentazione l’esibizione del quintettoApogeo guidato da Giovanni Tommaso, che ospitava la figliaJasmine sulla rimodulazione in chiave jazzistica del canzoniere di Rino Gaetano, un iconoclasta paragonato dallo stesso contrabbassista in sede di presentazione, alla figura di Bob Marley, per quel modo libertario e contestatore di guardare alla società e i suoi cliché, che ancora oggi ne fa una figura popolarissima non solo fra i suoi cultori.
Arrangiamenti funzionali intorno agli attimi interventi solistici di Daniele Scannapieco (sax) e Claudio Filippini (piano), oltre al talento della Tommaso che ormai di stanza californiana, sembra pronta a spiccare il volo verso una carriera luminosa.
In precedenza il funambolico eclettismo di Antonio Faraò, negli ultimi anni fra le attrazioni principali del festival, con progetii ogni volta diversi ma illuminati dalla sua grande classe e l’ulteriore valore aggiunto in questa occasione dalle voci di Ronnie Jones e Claudia Campagnol.
Ieri invece ottimo esordio del trio Raw Frame nella suggestiva cornice della chiesa del castello Carafa, con una musica sghemba e guizzante, cui è seguito un doppio set serale con il Massimo Donà trio che ospitava il rovente sax di Francesco Bearzatti a completamento di una dissertazione sostenuta in mattinata con il direttore artistico Vincenzo Staiano su armonia e numerologia.
“Pitagorino” il titolo della produzione originale appositamente commissionata dal festival e assai gradita dal pubblico. Quindi un robusto set in chiave funky soul del James Taylor quartet, un nome di culto della scena londinese a metà degli anni ‘90 che oggi ha ritrovato la medesima verve e un preciso ascendente su una platea entusiasta, che si è ritrovata a ballare sotto il palco ben oltre la mezzanotte.
Nel denso programma odierno alle 16 (ex convento dei minimi), la presentazione del dvd SiSong, prodotto daCaligola Records e dal Comune di Roccella.Il progetto ripropone in immagini e musica la suite composta, su commissione della direzione artistica di “Rumori Mediterranei”, dal pianista friulano Claudio Cojaniz in memoria del senatore Sisinio Zito, “papà” del Roccella Jazz Festival ed eseguita, con grandi apprezzamenti di pubblico e critica, dalla formazione “Coj & Second Time”, al Teatro al castello, con ospite speciale dell’orchestra il violinista Alexander Balanescu.
Alle 18 invece il libro-concerto Freak Out di Daniela Amenta (auditorium), quindi l’atteso ritorno ai live del pregevole trombettista Luca Aquino, che presenterà il secondo volume del suo Aqustico con il fisarmonicistaCarmine Ioanna (teatro al Castello, ore 21).
In seconda parte di serata la Med Free Orchestra, ensamble multietnico di recente formazione e brillante velleità. Domani invece gran finale con la prima del Four by Four quartet, ensamble paritetico nei contributi di Tino Tracanna (sax), Attilio Zanchi (contrabbasso), Massimo Colombo (piano) e Tommy Bradascio(batteria), in programma presso l’auditorium alle 18, mentre in serata sempre nella tradizionale cornice del teatro al Castello, ancora il pianismo eclettico di Claudio Cojaniz alla guida di un ottimo quartetto in cui spicca l’immaginifico batterista Zeno De Rossi.
Concerto finale del portentoso trombettista Jonathan Finlayson con una formazione ad alto tasso di talento in cui spicca il chitarrista Liberty Ellman.