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Il fenomeno dei danni dai cinghiali ha assunto una dimensione sociale allarmante.
Non è più solo l’agricoltura ad essere colpita ma la vivibilità dei centri abitati rurali, il turismo, la sicurezza delle persone a fronte dei rischi di aggressioni e trasmissione di malattie
La follia umana trova un limite nella sapienza della natura.
L’uomo moderno si sta molto impegnando nella sfida alla natura mettendo a dura prova i meccanismi di compensazione, la resilienza degli ecosistemi e della biosfera.
In alcuni caso la follia umana ha conseguenze difficilmente sanabili almeno nel tempo delle generazioni umane.
I cinghiali proliferano perché l’abbandono delle aree rurali ha creato larghi spazi ecologici e perché la stoltezza umana ha trasformato il cinghiale in una specie molto più prolifica ed aggressiva. Il forte aumento delle popolazioni non riesce ad essere contrastato efficacemente né con l’intensificazione della caccia nè con i piani di “controllo numerico” all’acqua di rose messi sinora in atto.
Così fanno capolino le patologie come fattore di possibile controllo delle popolazioni del suide. La trichinosi è una forma patologica che può colpire anche chi consuma le carni (poco cotte) del cinghiale.
Per questo è indispensabile una rigorosa ispezione sanitaria delle carcasse. Oggi è apparsa una patologia più temibile: la TBC.
Diverse carcasse di cinghiali affetti da tubercolosi sono state cacciate i suini contraggono la TBC dai bovini (verosimilmente entrando in contatto con feci infette tramite grufolamento o nutrendosi di scarti di macellazione).
Non possono essere però esclusi altri vettori (altri selvatici, uccelli).
Il rischio TBC nel cinghiali riguarda chi ne consuma le carni ma consiste anche nel potenziale danno economico che comporterebbe l’infezione di suini d’allevamento. In Calabria non è ancora comparsa la Peste Suina, possiamo prevenire tutto ciò con azioni ridicole, inefficaci e personalistiche?
Auspicando una cospicua partecipazione vi aspetto per discuterne.
Massimo Lupo
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Presidente Associazione dei Migratoristi Italiani
per la conservazione dell’Ambiente Naturale