Le ultime due volte che il Verona è sceso in Calabria, più precisamente allo Scida, le cose sono andate abbastanza bene per gli squali.
In entrambi i casi era il 2012 ed il Crotone di Drago, in due campionati diversi, riusciva a fermare la corazzata scaligera.
Il 21 Aprile 2012, finì 3-1 per i rossoblu con un doppio autogol dell’ex Maietta, tanto idolatrato prima, quanto fischiato poi.
Era il Crotone dei Florenzi, Ciano, Gabionetta, Maiello ed degli “enfants terrible” di Drago, subentrato in corsa a Menichini
Qualche mese dopo, nel campionato 2012.13 arrivo’ un altro Verona, ancora più forte, pronto a tornare in massima serie.
Fu una grande partita terminata 3-3, che permise – dunque – ancora una volta, al piccolo Crotone di fermare il grande Verona. Gli scaligeri poi, conquistarono la promozione, i pitagorici la salvezza.
Cinque anni dopo è cambiato molto: il palcoscenico è adesso più importante, è quella serie A conquistata è mantenuta con i denti dagli squali, riottenuta dopo un anno di purgatorio dai veneti, ben più abituati a queste categorie.
Si perché il peso del blasone pende sempre dalla parte dei gialloblu, i quali con un nuovo condottiero, mirano ad una salvezza tranquilla avendo allestito una squadra abbastanza competitiva.
Ma allo Scida è un’altra cosa, deve essere un’altra cosa, lo è stato come detto in B, e lo sarà in A, ne siamo convinti.
Domenica sera il Verona troverà pane per i suoi denti, troverà uno stadio infuocato ed una squadra pronta a mettere in cascina i primi punti della nuova stagione.
Sulla scia degli ultimi due precedenti, perché a noi meridionali scaramantici, i detti piacciono…ecco perché non c’è due senza 3…!