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Il matematico tropeano Alberto Tassone è entrato nel Team di Standard & Poors Global

Redazione

Il matematico tropeano Alberto Tassone irrompe nella borsa finanziaria internazionale, tagliando un altro importante traguardo nella sua carriera. Infatti Tassone è entrato nella prestigiosa azienda Standard & Poor’s Global, una delle entità finanziarie maggiormente influenti nella borsa finanziaria mondiale. Dopo una brillante e variegata carriera universitaria, l’attività da ricercatore e dopo aver svolto l’impiego di Credit Risk Manager presso Rabobank, il giovane prodigio della finanza è stato accolto nel team di S&P con la qualifica di Operations Analyst Principal. Tassone si occuperà di supervisionare la parte analitica della revisione dati finanziari del colosso finanziario, nel quartier generale di Amsterdam. Il matematico, con una rara combinazione di capacità analitiche avanzate e ottime capacità comunicative è stato assunto in pianta stabile in una posizione al cuore della finanza Mondiale, fatto che dimostra ancora una volta l’incredibile versatilità intellettuale di questo giovane Calabrese che sembra non avere limiti, e sta bruciando tutte le tappe di una carriera folgorante di altissimo livello internazionale. Infatti, com’è noto sicuramente a tutti coloro che si interessano di economia e finanza, Standard & Poor’s Global, è responsabile per tutti gli indici di mercato di tutte le nazioni del mondo, ed è considerata l’ago della bilancia dei prezzi di molti beni materiali e finanziari sulla borsa finanziaria mondiale con il suo indice S&P 500.

Abbiamo contattato il matematico per commentare insieme questa grande notizia e approfondire alcuni aspetti della sua carriera che possono essere esemplari per altri giovani talenti.

Dott. Alberto Tassone, lei ha ottenuto questo incarico per una prestigiosa società della finanza mondiale. Se si guarda al suo percorso formativo, dal Liceo Classico, passando per la Fisica, la Sociologia, la Statistica, quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a ricercare una carriera in questo settore?

Bella domanda! La versione reale della storia è che la finanza ha trovato me e non il contrario. Mi è stata indicata questa posizione da una persona interna all’azienda che conosceva il mio Curriculum e mi ha letteralmente fatto assumere velocizzando il processo, organizzando direttamente dei meeting tra me e le alte sfere dell’azienda. Questi meeting hanno avuto esito positivo e l’azienda mi ha assunto in una posizione analitica, di revisione e correzione di enormi flussi di dati finanziari. Quando mi fu spiegata la complessità dei processi che dovevo migliorare ho preso questa occasione come una sfida personale e mi sono fatto convincere. Peraltro a questi livelli mi è stato possibile continuare la mia attività da ricercatore come membro del Centro Studi Sistemi Complessi di Utrecht. Quindi non è stata una scelta difficile.

I più informati sulla sua storia personale dicono che è una persona con una spiccata propensione al cambiamento. Quali sono i suoi obiettivi di carriera nel medio e lungo termine? Resterà nella finanza o tenterà altre strade?

Come dico spesso anche agli studenti nei nostri incontri credo che nel mondo odierno si possa sostituire l’antiquata idea di carriera lineare tradizionale con una di tipo multi-direzionale. Infatti, una volta imparata una serie di conoscenze basilari si possono applicare gli stessi principi ad ambienti diversi usando flessibilità mentale e capacità adattive. Detto questo, la mia risposta è che continuerò sempre a fare ricerche socio-economiche per il miglioramento della società, e nel frattempo cercherò sempre di muovermi in ambienti mentalmente stimolanti di respiro internazionale.

A proposito della sua storia personale, ci vuole raccontare un aneddoto della sua vita che può essere di esempio ai giovani intenti a costruire un futuro ambizioso e di successo?
Qualche anno fa ho rinunciato ad una ottima posizione in FIAT, il colosso italiano dell’automotive. Avevo una discreta posizione con ottimi benefit e avrei potuto fare una carriera lineare all’interno di questa prestiosa organizzazione. Io invece mi concentrai per vincere una borsa di ricerca in Olanda e scappai a gambe levate. La mia famiglia e molti amici non capivano cosa stessi facendo, stavo abbandonando una posizione prestigiosa in Italia con un solido contratto per una borsa di ricerca che sarebbe finita in due anni. Quello fu il passo più importante della mia vita, perché da lì entrai in centri di ricerca internazionali, e il resto è storia. Per cui, se dovessi dare un consiglio ai giovani direi: buttatevi in esperienze nuove! Uscite dalla vostra comfort zone! Coltivate le vostre passioni!

Lei è originario di Tropea, una piccola realtà della Calabria, ha studiato a Torino, Helsinki e Utrecht, tre città simbolo dei rispettivi Stati. Ripensando alla città calabrese da cui proviene, alla luce della sua esperienza e degli studi in merito alle dinamiche socio-economiche, quali potrebbero essere i fattori necessari per avviare uno sviluppo consistente della Calabria e del Sud Italia?

Questi sono argomenti che ho a cuore, e a cui sto lavorando da anni. Bisognerebbe lavorare su due linee diverse di azione, una nel presente e l’altra nel futuro. Quella nel presente consisterebbe nell’organizzare in Italia dei supporti alle aziende di marketing e processi di produzione con base meritocratica. Cioè finanziare delle azioni di consulting per le aziende per il raggiungimento di standard internazionali e la qualificazione dei prodotti. Mentre quella del futuro sarebbe di investire sull’educazione nelle scuole per applicare nuovi sistemi educativi che facilitino lo sviluppo di mentalità cooperative e imprenditoriali. Il sud Italia ha tutte le carte in regola per essere una forza trainante dell’Europa, come dimostra il caso della Puglia. Bisogna però fare un lavoro mirato e costante su alcuni punti precisi per scardinare retaggi culturali retrogradi che la danneggiano.

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