Meloni, profondo dolore, non speculare sui morti
“Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini”.
Lo dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo il naufragio in Calabria sottolineando che “si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”.
Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”. (ANSA).
“Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate.
È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive.
È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”. Lo dichiara il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Migranti morti: Occhiuto, dov’è l’Europa?
“Cosa ha fatto l’Unione europea in tutti questi anni? Dov’è l’Europa che dovrebbe garantire sicurezza e legalità? Che fine hanno fatto le operazioni di dialogo con i Paesi d’origine dei migranti?”.
Sono le domande che pone, in una nota, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in relazione alla tragedia dello sbarco di migranti a Cutro.
“Tutte domande che, purtroppo – aggiunge Occhiuto – ad oggi non hanno alcuna risposta. E chi sta nei territori, a stretto contatto con la realtà di tutti i giorni, è costretto a gestire le emergenze e a piangere i morti”. (ANSA).
Tragedia a Crotone, Salvini: “Una tragedia.”
Naufragio a Crotone, il cordoglio del presidente della Camera di Commercio
Falbo: «Giornata di lutto per la Calabria e Crotone, terra solidale e accogliente. Un ringraziamento a tutti coloro si stanno adoperando a salvare i dispersi in mare»
«Esprimo il mio più profondo cordoglio per le vittime del tragico naufragio che si è consumato al largo delle coste crotonesi». Lo afferma in una nota il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Pietro Falbo.
«È questa una giornata di lutto per la Calabria e per Crotone, divenuta meta dei fenomeni migratori ma da sempre terra solidale e accogliente. Un ringraziamento va alle forze dell’ordine, ai volontari e a tutti coloro i quali si stanno adoperando a salvare i dispersi in mare. Profondo cordoglio per le vittime, purtroppo tante e tra cui anche molti bambini, i cui sogni di una vita migliore si sono spezzati a pochi metri dalle nostre coste».
Giovanni Papasso
Presidente f.f. Anci Calabria e Sindaco di Cassano All’Ionio:
«La morte di decine di persone tra cui anche tanti bambini e neonati ci lascia nello sconcerto più totale e, allo stesso tempo, ci invita a non rimanere inermi davanti a quanto accaduto».
Lo dichiara Giovanni Papasso a nome di tutti i sindaci dei Comuni di Anci Calabria in qualità di presidente facente funzioni e delegato dal Consiglio Regionale Anci a traghettare l’associazione all’assemblea congressuale regionale convocata per il prossimo 31 marzo.
I fatti risalgono alle prime luci dell’alba di questa mattina quando un’imbarcazione in legno con oltre duecento migranti ammassati a bordo è naufragata a causa delle cattive condizioni del mare in località Steccato di Cutro in provincia di Crotone.
«Esprimiamo innanzitutto – afferma Papasso – solidarietà e affetto nei confronti delle famiglie protagoniste di queste immane tragedia. L’Anci non manca mai di rispondere “presente” ogni volta che si rende necessario uno impegno straordinario mettendo a disposizione le proprie comunità. Lo abbiamo fatto in passato e continueremo a farlo per il futuro».
«Come Anci, già a livello nazionale – rimarca ancora il sindaco di Cassano – avevamo sottolineato come il tema delle rotte fosse un aspetto particolarmente complesso da tenere in considerazione nelle politiche di governance del fenomeno. Non ci interessa fare polemica perché quando succedono eventi del genere bisogna solo lavorare per evitare che accadano di nuovo, ma il tragico episodio di stamattina rilancia con prepotenza la questione mai sopita della discussione sulla gestione dei flussi migratori e della pericolosità delle rotte. Un dibattito che deve riguardare sia il Governo Italiano sia, soprattutto, l’Europa perché eventi drammatici come questi succedono quando di sceglie di non intervenire con decisione».
«In questa triste giornata – chiude Papasso – il pensiero di noi Sindaci va, in particolare, ai tanti bambini in cammino costretti a cercare altrove il proprio futuro e dove, invece, spesso trovano la morte proprio perché costretti ad affrontare, come stavolta, rotte sempre più pericolose».
TRAGEDIA MIGRANTI, LA DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE STAINE
“Sono profondamente addolorata per la tragedia che ha visto morire in mare numerosi migranti, tra cui molte donne e bambini, a largo di Crotone. Un triste fatto che ci mette di fronte ad una umanità che continua a chiedere aiuto a trafficanti senza scrupoli, mentre l’Europa è ancora lontana dal trovare una soluzione che preveda l’aiuto nei paesi d’origine e la fine, così, di un fenomeno senza regole che ha costi umani elevatissimi e che continua a favorire le mafie legate ad esso”.
È quanto dichiara Emma Staine, assessore regionale alle Politiche sociali.
Gregorio Mungari Cotruzzolà Presidente Coop. Sociale Agorà Kroton
Pino De Lucia Lumeno Resp. Immigrazione Legacoop Calabria:
Era il 2015 quando 250 migranti annegarono nel Canale di Sicilia. Furono giornate tristi che speravamo di non rivivere. Credevamo che dopo 8 anni i governi avrebbero trovato un modo per evitare queste tragedie, ma si è puntato solo a soluzioni adatte a raccogliere voti. Criminalizzare l’umanizzazione di chi si mette a disposizione per aiutare non ha fatto altro che peggiorare la situazione e oggi riscriviamo la triste storia di chi fugge e trova la morte in mare.
“E se il mare spegne quella fiammella…”
Sono ore in cui il dolore cresce in noi, da sempre impegnati nell’accoglienza di persone che vivono nella sofferenza.
Le decine di migranti annegati a pochi chilometri dalle nostre case costituiscono motivo di grande tristezza e sgomento.
Le loro vite si sono spente in quel Mediterraneo che doveva rappresentare il futuro, la fiammella della speranza di una vita degna di questo nome, e che la morte ha invece cancellato irrimediabilmente. Ingiustamente.
Non abbiamo avuto la possibilità di aiutarli. Avremmo voluto, ma non abbiamo potuto. E questo ci fa male. Un male interno, tanto intenso, quanto silenzioso…Il dolore, quello vero, non fa rumore.
È banale pensare che i trafficanti di esseri umani siano i soli colpevoli di queste tragedie. Omettendo la vera causa di queste migrazioni: la profonda disperazione di persone che pur di realizzare il sogno di una vita migliore sono disposte a tutto, anche ad affrontare le insidie del mare invernale a bordo di un barcone.
E se non si vedono miglioramenti nelle condizioni di vita dei loro paesi, se non siamo in grado di aiutarli a casa loro, se non ci sono canali regolari per arrivare qui in Europa, non restano che i barconi e i trafficanti.
Siamo convinti che solo rimuovendo le cause che spingono ad abbandonare la propria terra eviteremo queste stragi. Che si attuino serie iniziative di sostegno allo sviluppo, ma al contempo che si attivino modalità ordinarie per i flussi migratori. Se avessero potuto, le vittime di questa tragedia avrebbero comprato un biglietto aereo piuttosto che foraggiare la criminalità dei trafficanti.