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“Intelligence e Scienze delle Decisioni” è il titolo della lezione che Giacomo Sillari, Professore alla Luiss “Guido Carli” di Roma, ha tenuto al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. Durante la lezione, Sillari ha sottolineato come l’intelligence sia uno strumento fondamentale per supportare ogni tipo di scelta e come le Scienze delle Decisioni siano strettamente collegate all’intelligence.
Sillari ha inoltre evidenziato che l’assunzione di razionalità, proveniente dalle scienze economiche, ha incontrato varie resistenze soprattutto di carattere empirico, a causa dei limiti delle facoltà cognitive umane. È essenziale che gli analisti di intelligence siano consapevoli di questi limiti, perché le decisioni e i comportamenti degli attori coinvolti sono soggetti a limitazioni cognitive e trappole mentali che possono influire e sul processo di raccolta di intelligence, e sul processo di analisi dell’intelligence ottenuta.
Le Scienze delle Decisioni si occupano di razionalità limitata, un concetto introdotto dal premio Nobel Herbert Simon negli anni 50, secondo il quale le nostre scelte si basano su euristiche, ovvero regole pragmatiche di comportamento. Queste euristiche non ci garantiscono scelte ottimali, ma ci permettono di risparmiare sforzo cognitivo per ottenere scelte soddisfacenti. Tuttavia, il processo euristico, come scoperto da Amos Tversky e Daniel Kahneman può presentare degli errori sistematici, noti come bias cognitivi, che sono collegati al nostro modo di ragionare.
Sillari ha mostrato, in una brillante lezione interattiva, come la consapevolezza di queste trappole mentali e la comprensione dei bias cognitivi possono aiutare gli analisti di intelligence a prendere decisioni migliori. Tuttavia, la consapevolezza da sola non è sufficiente ad eliminarli, ma è necessario utilizzare tecniche specifiche per contrastare tali bias cognitivi.
Ma come possiamo dunque superare i bias cognitivi? La soluzione è creare uno schema di comportamento. Dal momento che i bias sono errori di giudizio e di scelta sistematici, possiamo prevederli identificando le caratteristiche del contesto. Sebbene la consapevolezza delle “trappole mentali” tese dai bias cognitivi possa aiutare, dobbiamo prestare attenzione e utilizzare tecniche per contrastarli. Essere consapevoli dell’esistenza dei bias non è sufficiente per eliminarli. Per dimostrare questo punto, Sillari ha menzionato il Good Judgment Project, un progetto che ha individuato un gruppo di “superforecasters” in grado di fare previsioni particolarmente accurate. I superforecasters si distinguono per la loro capacità di cambiare idea, esplorare e sintetizzare punti di vista diversi e pensare in termini quantitativi. Inoltre, sono consapevoli del rischio che i bias cognitivi influenzino le loro valutazioni e decisioni.
In sintesi, durante la lezione “Intelligence e Scienze delle Decisioni” tenuta dal Prof. Giacomo Sillari al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, è stata sottolineata l’importanza dell’intelligence come strumento per la presa di decisioni razionali. Sillari ha evidenziato come i limiti delle facoltà cognitive umane possano influire sul processo di raccolta e analisi dell’intelligence e come i bias cognitivi, ovvero gli errori di giudizio sistematici, possano condizionare le decisioni. La consapevolezza dei bias cognitivi è importante, ma non sufficiente per evitarli, è necessario utilizzare tecniche specifiche per contrastarli. In conclusione, la lezione ha fornito agli studenti importanti strumenti teorici e pratici per migliorare le loro capacità di analisi e decisione.