Nel 2022 in Calabria sono 44.379 le imprese registrate gestite da donne, si tratta di un’impresa su quattro (23,6%) che opera sul nostro territorio. Di queste imprese il 13,1%, pari a 5.802 unità sono artigiane, il 17,8% del totale artigianato.
E’ quanto emerge dall’analisi dei dati Istat riferiti ad alcuni indicatori del BES (Benessere equo e sostenibile), aggiornati al 2021, effettuati dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria in occasione della Giornata internazionale delle Donne.
“Dall’esame si osservano disparità di genere per lo più a favore delle donne sul fronte istruzione-formazione (persone con almeno un diploma, laureati, passaggio all’università, uscita precoce dal sistema istruzione/formazione) ma a sfavore delle donne sul fronte lavoro (mancata partecipazione al lavoro, stabilità contrattuale, bassa paga, occupati sovra istruiti, soddisfazione per il lavoro svolto) – spiega la vice presidente regionale di Confartigianato Calabria, Liberata Soriano -. Per quel che riguarda l’ambito formazione-istruzione, le donne, che su 7 indicatori ne hanno 4 in cui presentano risultati migliori degli uomini, sono ‘deboli’ e presentano quote inferiori a quelle maschili relativamente alle competenze digitali elevate (12,3% < 21,2%) e alla formazione STEM la cui quota di donne con titolo si attesta all’1,49%, inferiore, seppur di poco, a quella registrata dai colleghi uomini per cui è pari all’1,68%. Evidenza, quest’ultima, da non sottovalutare e su cui è necessario volgere l’attenzione con lo scopo di migliorare i risultati oltre a recuperare il gap, partendo da un adeguato orientamento delle giovani leve, poiché è proprio su digitale e tecnologie che si giocano le più accattivanti sfide del prossimo futuro”.
Secondo l’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese, le lavoratrici indipendenti calabresi – imprenditrici, libere professioniste, lavoratrici autonome, etc. – nel 2022 (media ultimi quattro trimestri IV trimestre 2021-III trimestre 2022) sono 35 mila pari al 19% delle occupate, al 28% dei lavoratori indipendenti e al 7% del numero complessivo di occupati. Rispetto al 2019, anno pre crisi Covid-19, ne contiamo 2 mila in meno (-4,1%), dinamica peggiore rispetto a quella rilevata per il totale dell’occupazione femminile (-0,8%).
A livello territoriale si osserva un maggior peso delle imprese gestite da donne sul totale imprese in provincia di Reggio Calabria (24%). Mentre, per l’artigianato, l’incidenza delle imprese femminili sul totale artigianato è più elevata a Catanzaro (18,7%), territorio in cui l’artigianato gestito da donne rappresenta anche quote maggiori dell’imprenditoria femminile (14,5%). Nello specifico, in Calabria delle 5mila imprese femminili artigiane quelle gestite da giovani donne con meno di 35 anni sono 952, pari al 16,4% dell’artigianato femminile e al 16,6% del totale imprese femminili gestite da giovani donne; mentre quelle gestite da donne straniere sono 480, pari all’8,3% dell’artigianato femminile e al 12,3% del totale imprese ‘capitanate’ da imprenditrici di nazionalità non italiana.
Il numero di imprese gestite da imprenditrici registra a fine 2022 una dinamica tendenziale del -0,9% rispetto all’anno precedente, con 412 imprese in meno; e pari al +0,6% rispetto all’anno pre-crisi Covid (2019), con 256 unità in più. Per le sole realtà artigiane guidate da donne si osserva una variazione tendenziale pari al -0,4% rispetto al 2021 e anche all’anno 2019, in entrambi i casi sono 26 le unità perse.