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Legali parenti vittime del naufragio, ‘tanti fatti da chiarire’

Redazione

Memoria ai pm di Crotone: ‘Perché nel 2020 si intervenne?’

“Sono tanti i fatti oggettivi che, a nostro parere e nel pieno rispetto del lavoro della procura della Repubblica, meritano approfondimento nel procedimento penale contro persone note o contro ignoti già iscritto o che si chiede di iscrivere”. Lo afferma nella memoria presentata alla procura della Repubblica di Crotone il pool di avvocati che assiste gratuitamente un gruppo di familiari delle 86 vittime accertate del naufragio del barcone carico di migranti avvenuto all’alba del 26 febbraio a Steccaro di Cutro. Il pool è composto dagli avvocati Luigi Li Gotti, Mitja Gialuz, Vincenzo Cardone e Francesco Verri.
I legali chiedono, in particolare, che venga accertata “l’eventuale riferibilità all’imbarcazione naufragata della richiesta di aiuto ricevuta dalla Capitaneria di porto di Roccella Ionica alle 20.51 del 24 febbraio; l’eventuale riferibilità all’imbarcazione naufragata del messaggio di emergenza e pericolo) a tutte le navi in transito nel mare Ionio, con apertura di ‘SAR case 384’ l’eventuale rintraccio del natante da cui è partito il ‘mayday’; l’individuazione delle coordinate della posizione del natante da cui è partito il ‘mayday’; chi abbia ricevuto e valutato la segnalazione di Frontex delle ore 23.03 del 25 febbraio, pervenuta al Centro di coordinamento nazionale del Ministero dell’Interno, con indicazione di una sola persona sopracoperta, gli oblò di prua aperti, mare forza 4, la presenza di persone sottocoperta con la risposta termica proveniente dagli stessi oblò e l’assenza di salvagenti a bordo”.
Gli avvocati, nella memoria, chiedono inoltre “se la Guardia di Finanza, preso atto che le condizioni meteomarine rendevano impossibile la navigazione della motovedetta della Sezione operativa navale di Crotone e del Pattugliatore veloce ‘Barbarisi’ del Gruppo aeronavale Gdf Taranto, abbia segnalato la circostanza alla Capitaneria di porto di Crotone e come, nel caso, abbia risposto quest’ultima”.

Chiedono inoltre “perché il 9 settembre del 2020 la Guardia di finanza e la Guardia costiera abbiano soccorso un’imbarcazione con 97 persone a borde in balia delle onde con mare forza 5 sullo stesso tratto di costa, a differenza di quanto è avvenuto la notte del 26 febbraio”. (ANSA).

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