Con la preziosa jennacca di San Giovanni in Fiore, il marchio GB Spadafora ha realizzato due corone d’oro, benedette da Papa Francesco, per la statua itinerante di Nostra Signora delle Grazie, custodita nel santuario di Nettuno (Roma) intitolato a questa Vergine miracolosa e a santa Maria Goretti. A conclusione dei festeggiamenti religiosi dedicati alla stessa Vergine, il maestro Peppe Spadafora – figlio del compianto maestro Giovambattista, famoso nel mondo come l’orafo delle Madonne, delle figure di Gioacchino da Fiore e delle star del cinema internazionale – ha incoronato la statua itinerante della Madonna delle Grazie nel santuario di Nettuno, davanti ad una nutrita platea di fedeli, tra cui numerosi devoti in condizioni di disabilità, accompagnati dai volontari della sezione Unitalsi di Albano Laziale. «È un’altra bellissima storia di fede popolare che si ripete», precisa Peppe Spadafora, che insieme al fratello Giancarlo è l’erede artistico del compianto maestro Giovambattista. «Nel 2014 – prosegue Peppe Spadafora – nostro padre fece, su invito di don Salvatore Falbo, stretto collaboratore di Papa Benedetto XVI, una corona speciale per la statua fissa della Madonna delle Grazie, legata ad una lunga tradizione religiosa, risalente al lontano 1550. Oggi, noi che proseguiamo la ricerca creativa e il lavoro di papà, abbiamo consegnato alla comunità dei fedeli due corone per la statua itinerante della Vergine di Nettuno, una delle quali fissata sul capo del Bambino Gesù, che ne è parte». «Ancora una volta, con l’utilizzo dell’antica jennacca sangiovannese e con delle corone votive, rappresentiamo – conclude Peppe Spadafora, nominato membro onorario della confraternita religiosa della Madonna delle Grazie di Nettuno – le origini gioachimite e l’identità di San Giovanni in Fiore, insieme alla passione creativa di nostro padre, frutto della sua esemplare fede ardente».
Nettuno (Roma), il maestro Peppe Spadafora incorona la statua itinerante della Madonna delle Grazie, “continuiamo a rappresentare l’eredità di Gioacchino da Fiore e l’arte di nostro padre Giovambattista”
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