Dopo un’estate caratterizzata da caldo, scarsità di piogge e incendi, “è quanto mai necessario prepararsi al meglio per affrontare il maltempo autunnale che potrebbe determinare effetti pesanti sulla popolazione e sul territorio”. Questo l’avviso del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, che ha scritto ai presidenti delle Regioni, ai prefetti, all’Anci e all’Upi richiamando l’attenzione sulle azioni di protezione civile da adottare per “prevedere, prevenire e fronteggiare possibili emergenze legate a fenomeni idraulici e idrogeologici”.
Già un mese fa, peraltro, ricorda il Dipartimento, erano state inviate specifiche raccomandazioni per la prevenzione del rischio idrogeologico nelle aree interessate da incendi boschivi che, oltre alla perdita di suolo fertile e di vegetazione, possono favorire fenomeni di dissesto dei versanti provocando, in caso di piogge intense o prolungate, l’erosione del terreno e il possibile innesco di frane o di caduta massi improvvisa. “Le procedure di prevenzione e di intervento possono essere davvero efficaci se condivise, comprese e applicate” in modo coordinato da parte di tutti i soggetti del sistema di protezione civile, e quindi anche della popolazione, sottolinea Borrelli, ragione per cui è “di fondamentale importanza che il piano di emergenza venga costantemente aggiornato”, che tutti i soggetti coinvolti siano preparati, anche attraverso esercitazioni, e che la cittadinanza sia informata sui corretti comportamenti da adottare prima, durante e dopo un evento. Nell’ottica di una migliore coerenza e tempestività del sistema di allertamento nazionale, inoltre, si sollecitano le Regioni e le Province autonome a recepire le indicazioni per l’omogeneizzazione dei messaggi di allerta meteo-idro e delle relative fasi operative, affinché il sistema di protezione civile parli, soprattutto ai cittadini, la stessa lingua, nel modo più chiaro e comprensibile possibile. Le raccomandazioni operative auspicano, inoltre, che Regioni e Province autonome, Città metropolitane e Province forniscano un adeguato supporto di natura tecnica ai Comuni per l’individuazione delle aree a rischio e richiamano la necessità che le attività di previsione, monitoraggio e sorveglianza – idraulica e idrogeologica – siano raccordate con quelle operative di contrasto dei fenomeni, mitigazione dei danni e gestione delle eventuali emergenze attraverso un’efficace pianificazione di protezione civile e in raccordo con gli enti gestori per quanto riguarda l’erogazione dei servizi essenziali e la mobilità.