Occorre un dialogo che elevi la visione su come; questo incrocio e scambio di merci planetario possa diventare, finalmente, maturo luogo di sviluppo con il coinvolgimento di tutta un’area vasta, centro geografico organizzato e nevralgico dell’intera Città Metropolitana di Reggio Calabria e della Calabria.
In questo snodo economico, il porto di Gioia Tauro è fondamentale, nonostante si stenti ancora a non comprenderne l’importanza, utile per un rinnovato entusiasmo, animazione e progettualità, affinché porto, retroporto, intera piana di Gioia Tauro, diventino perimetro di nuove e appropriate idee per uno sviluppo sostenibile.
È stato fatto tanto, ma non basta.
Si nota tanta attività, avvalorata da una buona occupazione, sempre poca, rispetto a quanta se ne potrebbe generare, mediante gli investimenti del Pnrr, da spendere con una certa celerità entro il 31 12 2026.
In una fase così delicata, a nessuno viene chiesto di essere profeta di vittorie economiche future, ma attento studioso e ideatore di altre attività e iniziative imprenditoriali, funzionali allo sviluppo di contesto, con una nuova progettualità adeguata alle sfide in atto, dettate da una globalizzazione sempre più imperante.
Un evoluto e rieducando esercizio, in linea con le priorità sulle cose che servono, per investimenti e tempi di realizzazione dei progetti, in un circuito Regionale, Nazionale, Internazionale, mentre c’è da completare e migliorare i servizi, la viabilità, l’intermodalità, la fruibilità dei circa sessanta ettari a ridosso del porto.
Servono nuovi investimenti, basati su una strategia e progettualità di crescita, ancorati al giusto livello di formazione e emancipazione di tutta la forza lavoro, per obiettivi da raggiungere e da contestualizzare in una efficiente cornice istituzionale, con il protagonismo dell’Autorità Portuale e Corap, sperando in una immediata definizione del contenzioso in atto, nonché la Zes, affinché le tante attività diventino “sistema dialogante”, con l’ausilio delle specificità, immaginate per dare impulso a nuovi e appropriati insediamenti economici e produttivi.
Insediamenti indispensabili, soprattutto per l’importante economia agricola locale, costretta ad inviare tanti prodotti al nord per essere lavorati e trasformati e magari ritrovarseli al porto di Gioia Tauro per la destinazione finale, con aggravio di spese e aumento di fattori inquinati legati ai trasporti, quando si potrebbero lavorare sul posto, beneficiando delle agevolazioni riservate alla zona economica speciale.
Non è superfluo immaginare una operosa animazione nel mondo, sulle convenienze e sostenibilità di fare investimenti nell’area portuale di Gioia Tauro, oltre che per la centralità nel mediterraneo, per l’efficienza e la qualità degli attuali servizi, agibilità di manovra, spazi di area marittima portuale in corso di ampliamento, almeno questo è l’auspicio del responsabile dell’autorità portuale Andrea Agostinelli, con la possibilità di realizzare un’adeguata officina navale per l’assistenza meccnica e rimessaggio delle grandi navi, nonchè spazi per insediamenti di attività di lavorazione delle merci in transito da Gioia Tauro per il mondo.
Con il miglioramento dell’esistente e la lungimiranza sugli investimenti futuri, l’area diventerà un’oasi di grande sviluppo sostenibile per il sud e il paese.
Come Cisl, insieme alle nostre categorie interessate, faremo da facilitatori per costruire una giusta “cintura delle intelligenze” politico – istituzionale, economico – sociale, oltre che culturale, con la funzione di educare ad una economia sostenibile, che ruoti intorno ad una portualità di livello mondiale, a partire dal protagonismo dei lavoratori, per giungere alla oculatezza delle strategie economiche e scelte sugli investimenti da ideare e programmare nel breve e medio periodo.
Una disponibilità per creare nuova occupazione e sviluppo di un territorio che soffre la lentezza delle decisioni e il completamento degli iter burocratici e conseguente realizzazione delle opere di rilancio e sviluppo previste.