“Aggiungiamo un’altra bellissima esperienza al nostro bagaglio umano e professionale e portiamo nel cuore il riscontro positivo del pubblico, giudice indiscusso del mitico JAMGALA!”
Entusiasta la coreografa e direttrice artistica dei Continuity Fluid Performers, Angela Tiesi di ritorno con la sua Compagnia calabrese di Danza Contemporanea dall’ultimo appuntamento con la terza edizione di un festival ospitato all’Elf Teatro nel quartiere Porta Romana a Milano, trasformato in un sistema culturale, un luogo dove fare esperienza diretta della bellezza e condividere saperi.
I Continuity sono affascinati dalle proposte innovative e dai contesti in cui ci si apre al confronto dando spazio ai più disparati linguaggi artistici per comunicare nell’incomunicabilità di un mondo che sembra perdere di vista l’interiorità e le sue espressioni. Una call con selezione iniziale e come sempre il gioco è fatto! sfide, improvvisazioni, spettacoli, punteggi alti su tutte le voci in concorso, migliore performance di danza e musica della serata, strada spianata per la finale del 16, una grande festa per arti performative in un rapporto sempre molto stretto tra artisti e pubblico che con i suoi feedback ha gratificato gli artisti e arricchito di senso le performance. Il nuovo format dello spettacolo dal vivo pensato e voluto da Bab*Elf, progetto di artisti, di inventori, di sognatori nato a giugno 2022 per aprire possibilità nuove alla decennale esperienza di Elf Teatro che diventa il mezzo principale per ricercare, incontrare e immaginare.
IN ESCAPE ROOM è il lavoro portato in scena dai Continuity e nella fattispecie da Maria Pizzo, Chiara Ardito, Gabriella Sarubbo, per le coreografie di Angela Tiesi e su musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Tommaso Muto, esperto di musica elettronica. Ed è proprio questa la caratteristica della performance, la presenza del musicista in scena con accadimenti sonori sempre nuovi ad ogni spettacolo dati dall’improvvisazione del momento.
“E’ un lavoro intenso-ha spiegato la Tiesi- che racconta di come spesso trovare un modo di aprire la porta d’ingresso e uscire diventa un enorme macigno. L’assonanza con la vita di oggi è tangibile, nella realtà così come per il gioco, spesso trovare quella porta rappresenta la sola via di fuga, per accorgerci poi che si trova in noi stessi: riempire di luce la nostra stanza è il solo modo per non soccombere al buio”.