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Fusione dei Comuni come fattore di sviluppo del territorio

Redazione

Un’opportunità da 150 milioni di euro per le nuove città da 100mila abitanti

“Considerati i tagli lineari dei trasferimenti statali ai Comuni, l’accorpamento di più enti amministrativi è più che mai opportuno per rivitalizzare aree come il Crotonese, un territorio dalle enormi potenzialità di sviluppo che deve uscire dall’attuale condizione di marginalità mettendo a fattor comune i valori e le esperienze delle singole comunità”. Lo ha ribadito il Consigliere regionale on. Antonello Talerico incontrando ieri una delegazione del Comitato per la fusione dei comuni del Crotonese per fare il punto sull’iter legislativo e sulle iniziative propedeutiche alla realizzazione del progetto.

 

Il Comitato era rappresentato nell’occasione dal coordinatore Emilio De Masi e da Domenico Critelli, Sabino Vetta e Gianfranco Bonanno.

 

Nella riunione sono state stabilite le linee guida per la redazione di un Piano di fattibilità che saranno condivise nei prossimi giorni con il Consigliere regionale on. Francesco Afflitto, espressione del collegio crotonese.

 

Il documento, al quale saranno chiamati a fornire il proprio contributo amministratori pubblici, università, ordini professionali e associazioni di categoria, servirà a delineare lo stato dell’arte del territorio interessato alla fusione, evidenziando i vantaggi che ne derivano sotto il profilo economico, fiscale, occupazionale e dell’efficientamento dei servizi.

 

La normativa nazionale sulle fusioni dei Comuni, infatti, ha recentemente ampliato la durata (15 anni) e gli importi (10 milioni l’anno) delle contribuzioni spettanti ai nuovi enti con popolazione superiore a 100mila abitanti. Nel caso dei sei comuni dell’area crotonese la nuova realtà amministrativa, così come per la città che nascerà dalla fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, potrebbe quindi usufruire di un contributo di 150 milioni di euro a cui aggiungere i finanziamenti regionali. 

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