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XX Festival d’autunno, giovedì 24 alla Grangia di Montauro i ritmi e le melodie irlandesi e calabresi di TarantaCeltica. Dave Boyd: «Ritmi e melodie sono simili. Il risultato è un’energia che vi travolgerà»

Redazione

È senz’altro uno degli appuntamenti più attesi di questo XX Festival d’autunno: giovedì 24 agosto nella spettacolare cornice della Grangia Sant’Anna di Montauro (Cz), ci sarà la prima nazionale di TarantaCeltica, il progetto che unisce le musiche e i ritmi della tradizione irlandese con quelli della tradizione calabrese. Il risultato? «Un’energia che vi travolgerà» dice Dave Boyd, percussionista, ideatore di TarantaCeltica insieme al romano Andrea Piccioni. Il loro incontro non è nato per caso: Boyd suona il bodhrán, uno strumento a percussione tipico irlandese e nei suoi studi «ho scoperto il tamburello, che è molto simile», il passaggio da lì all’incontro con Piccioni, docente al Conservatorio di Catanzaro, è stato breve. 

«Ci siamo resi conto che gli strumenti sono molto simili, anche se non uguali. Nella tradizione irlandese si suonano cornamuse, fluati, strumenti a corda e a pizzico, tamburi – ha spiegato Boyd -, e ci sono anche in quella irlandese. Ma le similitudini sono relative pure ai ritmi e alle melodie. Il tempo, ad esempio, è pazzesco, ma uguale: nella maggior parte della musica irlandese è in 4/4, 2/4, 6/8 9/8 e 12/8, nella tarantella è la stessa cosa. È emozionante anche solo parlarne, perché ci fa capire quanto possano essere vicine, culture fisicamente così lontane». Lo sanno bene i componenti irlandesi di TarantaCeltica – realizzato grazie all’Istituto Italiano di cultura di Dublino e da Culture Ireland, prodotto dalla Ten42 productions – che sono dovuti arrivare, per la prima volta, in Calabria: «È stato un viaggio molto lungo. Viaggiamo insieme ai nostri strumenti e con le compagnie aeree non è così facile – ha raccontato -, poi abbiamo scoperto che qui fa estremamente caldo, e noi veniamo da un posto piovoso e freddo, però una volta arrivati qui siamo stati travolti dall’accoglienza e della generosità dei calabresi. Sono tutti molto incuriositi da ciò che facciamo». Insieme a lui sono infatti arrivati nella nostra regione anche Courtney Cullen (fiddle e fluet, rispettivamente il violino e il flauto tradizionale irlandese), Brian Morrissey (banjo, bodhrán, flauto a fischietto e percussioni), Lottie Cullen (uilleann pipes, fisarmonica e flauto a fischietto) nell’ensemble TarantaCeltica insieme a Piccioni, Miro Corapi (voce, lira, flauto armonico, chitarra), Marcello Di Carolis (chitarra battente,  chitarra). Nell’occasione dei concerti italiani, e quindi anche di quello in programma al Festival d’autunno, all’ensemble di TarantaCeltica si uniranno due special guest calabresi Danilo Gatto (organetto, zampogna, voce) e Antonio Critelli (flauti, lira, ciaramella). 

«Ci sentiamo già molto legati alle tradizioni che qui non sono qualcosa di estetico, ma sono parte della vita della gente – ha voluto aggiungere Boyd -. Già la prima sera, dopo aver bevuto qualche bicchiere di vino, ci hanno insegnato a ballare la tarantella, non siamo particolarmente bravi, ma di sera ogni tanto balliamo un po’. È un’esperienza straordinaria per noi, qualcosa che difficilmente dimenticheremo».

«Siamo felici che TarantaCeltica debutti in Italia proprio al Festival d’autunno – ha affermato il direttore artistico Antonietta Santacroce , per questo abbiamo scelto una location affascinante che non potrà che arricchire la magia della serata. La Grangia Sant’Anna è il posto ideale ad accogliere questo progetto dall’energia irresistibile che difficilmente farà rimanere seduti. Un solo consiglio: venite con delle scarpe comode!». 

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