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Dromesat: la pasta benedetta degli arberesh che piace alla Calabria.

Redazione

Fili Meridiani organizza e promuove eventi per valorizzare i piatti tipici della cucina dell’Arberia Calabrese. La presidente Ursula Basta: “Le comunità rivivono anche grazie alla riscoperta dell’enogastronomia locale”.

Pallagorio, 29 agosto 2023. Un nome difficile da pronunciare per un piatto estremamente semplice e dal grande valore storico e culturale. Dromesat è la pasta benedetta degli aberesh che Fili Meridiani sta cercando di valorizzare come marcatore identitario dei territori albanofoni della Calabria. Un piatto, allo stesso tempo, antico e moderno attraverso il concetto del riutilizzo della materia prima per evitare gli sprechi. Da qui nel 1400 circa nasce questa “strana pasta” che si ottiene dalla farina grezza in esubero durante il processo di preparazione del pane o della pasta. Questo scarto veniva raccolto sul tagliere e bagnato con un ramoscello di origano imbevuto di acqua e olio. Risultato di questa “benedizione” sono dei grumi di farina simili al couscous o alla fregola che venivano cotti direttamente in un sugo semplice di pomodoro fresco.

Dopo studi e confronti con altre comunità albanofone il gruppo di Fili Meridiani, con l’aiuto di Rosina Marra (esperta delle tradizioni enogastronomiche locali), sta cercando di valorizzare questo piatto tipico in eventi congiunti con enti e associazioni territoriali, anche esterni, all’Arberia crotonese. Sono nate così le prime serate in collaborazione con Nido di Seta, cooperativa di San Floro (Cz) che produce e commercializza la seta prodotta dai bachi del loro gelseto, e con il gruppo di SlowFood Crotone rispettivamente il 20 e il 26 agosto scorso.

“Fili Meridiani nasce per connettere i territori e nella nostra Calabria non esiste miglior filo conduttore dell’enogastronomia – ha spiegato Ursula Basta, Presidente di Fili Meridiani -. Per questo abbiamo pensato di iniziare questo percorso di conoscenza dell’enogastronomia tipica Arberesh come strumento di connessione con l’intero mondo albanofono calabrese e crotonese in particolare. Non a caso diverse aziende del territorio hanno risposto presente alla nostra proposta diventando partner di questi eventi e trasformandoli in vere e proprie esperienze di gusto. Mi preme quindi ringraziare sia la cooperativa Nido di Seta di San Floro per l’ospitalità e l’esperienza vissuta lo scorso 20 agosto, sia le aziende dell’arberia crotonese, a partire dalla Tenuta Renda di Carfizzi, che ha ospitato l’evento con Slow Food Crotone e permesso la degustazione di olio e vino di propria produzione, al Salumificio San Cristoforo di Pallagorio, che ha realizzato la degustazione di salumi, e l’azienda agricola Astorino che ha messo a disposizione le proprie confetture e i propri liquori per il fine pasto”. 

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