“In Calabria olivicoltura significa, da sempre, storia, identità, crescita economica e sociale. Per questo sostenere il settore, favorendone lo sviluppo attraverso la ricerca e la promozione, significa investire sul futuro di una terra”.
Così l’Assessore regionale all’agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo, in vista del convegno conclusivo di TRIECOL, il progetto relativo al “trasferimento delle innovazioni in agricoltura e sviluppo ecosostenibile per un’olivicoltura di qualità”, promosso dal CREA Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Rende, con il CREA Politiche e Bioeconomia, giunto a conclusione dopo un anno di attività.
All’incontro, che si svolgerà mercoledì 13 settembre a Catanzaro, nella sala verde della Cittadella, con inizio fissato alle ore 10, parteciperanno tra gli altri il Direttore Generale CREA, Stefano Vaccari; il Direttore del centro Olivicoltura Frutticoltura e Agrumicoltura, Enzo Perri; la responsabile del progetto, la ricercatrice Elena Santilli e tutto il team di studiosi che ne ha curato le attività e le applicazioni nell’ultimo anno, oltre al direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione, Giacomo Giovinazzo.
Il contesto di partenza: l’iniziativa, di durata annuale, finanziata dal PSR Calabria 2014/2020, attraverso l’intervento 1.2.1 “Sostegno per progetti dimostrativi e azioni di informazione”, nasce dall’esigenza di mettere in sinergia il mondo scientifico e l’olivicoltura calabrese, alle prese con frammentazione aziendale e ridotto sbocco commerciale a livello nazionale e internazionale, senza dimenticare gli effetti del cambiamento climatico, che impediscono agli olivicoltori di poter programmare e garantire produzioni costanti nel tempo. Il progetto, infatti, ha previsto una serie di incontri divulgativi e dimostrativi, con l’obiettivo di informare gli operatori del comparto agroalimentare e i tecnici del settore sulle soluzioni e sulle innovazioni messe a punto dalla ricerca per un’olivicoltura calabrese realmente innovativa, sostenibile e competitiva sui mercati.
Le azioni condotte: dalla prevenzione del dissesto idrogeologico all’ottimizzazione dell’uso dell’acqua, dall’approvvigionamento di fonti di energia rinnovabili ad un loro maggiore utilizzo, dall’impiego di sottoprodotti e materiali di scarto, in un’ottica di economia circolare, fino alla tutela del ricco patrimonio di biodiversità dei territori calabresi. Un focus particolare è stato dedicato all’importanza dell’abbinamento piatti tipici e oli extravergine d’oliva calabresi per valorizzare i prodotti del territorio e la cucina regionale, aumentando la consapevolezza e la conoscenza nel consumatore, sempre più attento alla qualità. Ma il progetto ha puntato anche a favorire l’innovazione nelle zone rurali, montane e svantaggiate del territorio regionale e a promuovere il metodo di coltivazione biologico, in quanto l’agricoltura bio, nonostante la crisi economica, si mantiene in forte espansione a livello internazionale, sia sul fronte della domanda che dell’offerta. Sono state trattate tematiche relative ai rischi legati ai cambiamenti climatici, tra le quali l’introduzione del patogeno da quarantena Xylella fastidiosa. Oltre ai seminari e ai webinar, è stato divulgato anche materiale informativo.
Il ruolo del CREA è stato quello di agevolare il trasferimento di innovazioni tecniche e tecnologicamente avanzate e di conoscenze applicative presso le aziende agricole del territorio, facendo anche da ponte con le Istituzioni, per creare una rete forte e proattiva tra la ricerca scientifica e gli imprenditori agricoli professionali, potenziando la redditività e la competitività delle aziende agricole locali e la diffusione della ricerca nelle zone rurali.