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Al Museo di Pitagora l’importanza della matematica nell’educazione dei giovani con il Premio Pitagora 2023

Redazione

La crisi delle vocazioni scientifiche è la conseguenza, nei giovani neodiplomati, di uno sbagliato approccio e mal riuscito insegnamento alla scienza, causandone un’ostica presentazione. Tale disaffezione si manifesta essenzialmente attraverso la diminuzione delle iscrizioni a percorsi universitari a contenuto scientifico ad alto coinvolgimento “vocazionale”, come i corsi di laurea in fisica e matematica, in favore di curricula ad orientamento più marcatamente tecnico o umanistico.

Il disinteresse dei giovani nei confronti della scienza preoccupa, perché lo sviluppo di conoscenze e competenze scientifiche viene ritenuto il fondamento dello sviluppo economico e tecnologico.

Naturalmente, il fenomeno della crisi delle “vocazioni scientifiche” presenta numerosissime sfaccettature e coinvolge numerosi attori sociali: i giovani, la scuola, gli insegnanti, le istituzioni.

È per questo motivo che il Museo e Giardini di Pitagora ha voluto dare ampio rilievo al Premio Pitagora, non solo per dare spazio ai giovani premiando le prodigiose menti under 30 distinte nel panorama scientifico internazionale, ma cogliendo l’occasione di inserire nella giornata celebrativa della cultura da seminare e dispensare, grazie ai molteplici seminari di opportunità e fruibilità scolastica e non, che si svolgeranno il 22 settembre dalla mattina, in occasione dell’evento.

Il futuro che avrà questo evento sarà ridondante. Insegnerà e motiverà i giovani e la comunità cittadina tutta a non vedere più ostica una materia che in realtà ci parla di vita. La matematica, infatti, è nello stelo di un fiore, nella corolla di un girasole, nel volo concentrico di un’ape, nelle foglie di un ramo, nelle proporzioni e nella prospettiva delle imponenti architetture che incantano di bellezza il nostro mondo.

Ogni anno, soprattutto dal 2020 in poi, in ogni angolo del pianeta si tengono centinaia di eventi per ricordare l’importanza e la bellezza di questa disciplina facendola uscire dalle scuole e dalle università. Tutti hanno bisogno della matematica in ogni aspetto della loro vita. Non è solo per questioni professionali specializzate e non è solo per coloro che hanno un presunto dono: è per tutti, tutti i giorni.

Il fatto che la matematica scolastica sia spesso astratta contribuisce a questo distacco, poiché fa pensare che sia una materia senza applicazioni, di scarsa utilità nella vita quotidiana e con pochi legami con la realtà. Per confutare queste idee sbagliate, basta pensare che la matematica può essere utilizzata in molti campi diversi, non solo in quelli scientifici, ma anche in quelli economici, sociali e artistici. Quindi, anche se una persona non si sente particolarmente

interessata alla matematica come disciplina in sé, potrebbe scoprire che le competenze matematiche acquisite possono essere utili in altre aree della sua vita.

Socrate lamentava che la geometria solida si studiasse poco e che ci fossero pochi maestri e si interrogò su come meglio formare i giovani. Con Glaucone, cercò di individuare le discipline d’insegnamento  che assolvessero al meglio questa funzione e concordarono essere l’aritmetica, a seguire, la geometria. La conoscenza del numero e del calcolo, infatti, era necessaria a tutti: al cittadino, al guerriero, al reggitore della città.

Uno dei pregiudizi più diffusi nel mondo della scuola è la separazione tra le discipline umanistiche e scientifiche. L’istituzione che ha tra i suoi compiti principali quello di sollecitare e accrescere nelle giovani generazioni il senso critico non può restare inerte di fronte a tale stereotipo né – fatto ancora più grave – alimentarlo.

Non è forse attività scientifica lo scrivere bene in italiano? Non è forse la scrittura, oltre che l’esprimersi oralmente, un’operazione assolutamente scientifica?

È per tal motivo che è stato scelto il Museo e Giardini di Pitagora come struttura di accoglienza di un giorno così atteso, in quanto essere casa della cultura e sede in cui convogliano arte e scienza, danzando insieme in modo totalmente equo e paritario, senza sovrapporsi, bensì incastrandosi. L’una, infatti, esiste grazie all’altra e dipende da essa. Questa “casa della saperi” che è ormai il museo pitagorico, infatti, ospita numerose opere attraverso le quali si cerca di esprimere, per mezzo dell’arte contemporanea, le sfaccettata presenza e imponenza della matematica nel nostro Universo.

Il Premio Pitagora sarà una cerimonia carica di contenuti soprattutto per il significato universale del messaggio di Pitagora.

La dottrina matematica è interdisciplinare e aperta a tutti i campi della conoscenza. Specchio di questa accoglienza e riflesso dei diversi nuclei culturali e disciplinari che si intrecciano tra loro è il nostro museo cittadino, propagatore della sinergia tra i saperi.

La cultura che il museo cerca di erogare non può trasmettere l’idea di un sapere a compartimenti stagni: il sapere è unico, indissolubilmente scientifico e umanistico.

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