Ormai è chiaro il cliché a cui si affida il novello Masaniello della Città di Crotone: rinverdire le vecchie logiche contrappositive, fra destra e sinistra, per condannare il territorio all’autoisolamento e la “Sua” sinistra a specchiarsi nel massimalismo autoreferenziale e fuori tempo.
Sperimentato il “modello Voce” basta proseguirne l’idea populista, additando Voce come uno di destra.
Un po’ difficile che egli, il Presidente dell’Arci Crotone, Filippo Sestito, possa costruirsi un futuro di rilievo istituzionale nella Città di Crotone.
In primis perché la sinistra ha abbandonato da decenni il centralismo democratico, molto utile in passato, e si affida a meccanismi di selezione dove serve costruire consenso e non strumentalizzare le scelte degli schieramenti avversi. Dubito che PD e M5S, detentori del campo largo progressista, possano mai impalmarlo quale loro leader.
Tra l’altro Sestito non riesce mai ad andare oltre i “No” a prescindere, talvolta intrisi di contro informazione.
Cosa sarebbe cambiato se al Governo nazionale vi fosse stata la “Sua” sinistra?
Avrebbe mai la sinistra di Sestito accorpato in una Sovrintendenza Regionale tutto il patrimonio Museale, Culturale, Monumentale e Archeologico Calabrese?
E nell’eventualità, questa scelta sarebbe ricaduta su Crotone o sul Capoluogo di Regione?
Ed anche nella scelta di accorpare Crotone a Sibari, è mai pervenuta al Ministero una proposta alternativa che istituisse il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia che accorpasse da Sibari a Locri tutta la fascia Jonica dove potersi accreditare, Crotone, come area baricentrica, oltre che per estensione e visitatori?
Crotone, purtroppo, sta’ riscoprendo un’anima reazionaria che non ha mai prodotto risultati se è vero, come è vero, che il declino della Città è datato ed ha coinvolto tutti gli schieramenti politici o sedicenti civici.
Capiamo l’ossessione di Sestito nei confronti del Presidente Occhiuto come lascito del suo leader De Magistris, tuttavia lo vorremmo rassicurare riguardo l’impegno del Governo Regionale a recuperare tutti i ritardi che, soprattutto nel nostro territorio, sono più responsabilità della sinistra. Di quale sinistra, se la “Sua o “l’altra”, poco importa, perché in ogni caso sarebbero due facce diverse della stessa medaglia.
Pasquale Esposito
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