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Porti: consiglio Calabria approva mozione contro direttiva Ue

Redazione

Sì unanime dell’assemblea. Presidente Mancuso, scelta scellerata

Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità una mozione con la quale si chiede una deroga della Direttiva Ets dell’Unione europea sul clima “Fit for 55” che rischia di provocare il ridimensionamento, se non addirittura la chiusura, di molti porti transhipment d’Europa, con in testa quello di Gioia Tauro.

La mozione approvata é frutto di un accordo tra la maggioranza e la minoranza, che avevano presentato due diverse proposte decidendo poi di fare confluire in un unico provvedimento.

“Insieme – ha detto il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso – abbiamo aderito alla manifestazione a Gioia Tauro del 17 ottobre scorso e insieme approviamo all’unanimità una mozione il cui espresso intento è contribuire a stoppare la scellerata direttiva europea ‘Fit for 55’.

Questo è uno di quei momenti cruciali in cui c’è bisogno che forze politiche, sociali e imprenditoriali, di concerto con le istanze più rappresentative della società civile, uniscano energie e impegno, per scongiurare il peggio e permettere all’infrastruttura portuale principale della Calabria, una delle più produttive dell’Europa, di proseguire nel percorso che l’hanno resa un’eccellenza nel Mezzogiorno e in Italia”.

“Ci conforta apprendere – ha aggiunto Mancuso – che dalla riunione dei ministri dell’Ambiente dell’Unione europea è stata avviata, come ha riferito il ministro Gilberto Pichetto, una discussione per adottare iniziative finalizzate a mitigare gli effetti negativi delle Direttiva.

L’Italia è in prima linea nel contrasto dei cambiamenti climatici e a favore delle politiche europee di abbattimento delle emissioni inquinanti. Ma le attuali regole europee in materia di applicazione del meccanismo Ets al settore marittimo determinerebbero una sicura perdita di competitività di molti porti europei, ed in particolare di quelli italiani, per i traffici merci su container con trasbordo, con conseguente rischio per tutto il sistema logistico europeo”.

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