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Corte conti,in sanità alcune criticità ma anche passi avanti

Redazione

Criticità ma anche passi avanti. E’ in sintesi il giudizio della Corte dei conti sezione di controllo per la Calabria, sul rendiconto della Regione 2022 riguardo alla sanità.

Nell’analisi dei bilanci la sezione di controllo ha riscontrato una violazione del principio di contabilità. “Talune – è scritto nella relazione – da diversi esercizi, quasi per consuetudine, dopo aver adottato e pubblicato i bilanci consuntivi li riaprono asseritamente dopo che la Regione provvede al riparto del fondo sanitario regionale indistinto. Anche per l’esercizio 2022 sì è riproposta la medesima situazione con riferimento alle Asp di Catanzaro, Vibo Valentia e Crotone”.
Sulla gestione commissariale, secondo la relazione, “le iniziative assunte sono significative della inversione di tendenza rispetto alle precedenti gestioni commissariali”.

La relazione del procuratore Romeo Ermenegildo Palma, evidenzia la mancata approvazione dei bilanci aziendali anteriori al 2022 che non risultano formalizzati per due ragioni: “la riapertura dei bilanci previa revoca del bilancio stesso, l’assenza del bilancio consolidato che non risulta formalizzato e i cui valori risultano non definitivi, quantomeno per due ragioni: la prima attiene alla paradossale situazione che ha connotato le Asp di Reggio e Cosenza che non hanno adottato bilanci e consuntivi fino al 2021 e che per il 2022 hanno provveduto solo in forza dell’insediamento del commissario nominato dalla gestione commissariale, la seconda è correlata alla definizione della procedura di circolarizzazione/ricognizione del debito previa verifica delle posizioni creditorie esistenti, ad oggi ancora in corso, e in forza della quale risulta comunicata una differenza per maggior debito pari a 104,497 milioni”.

La Procura contabile parla anche di criticità relative “all’assenza di bilanci della Gsa (gestione sanitaria accentrata), che in considerazione delle ingenti somme ad oggi in disponibilità (486 milioni, +35% rispetto al 31 dicembre 2021) sottrae la gestione ad ogni analisi ed approfondimento. E ciò peraltro a fronte dell’ulteriore constatazione che il passaggio di funzioni/responsabilità da Gsa ad Azienda Zero non è ancora avvenuto”.
Per quanto venga evidenziato un avanzo, per la Procura contabile “il relativo ammontare consegue al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria attraverso il
potenziamento dei Lea e all’iscrizione dei contributi dello Stato a sostegno del piano di rientro della Regione Calabria. In definitiva un avanzo non frutto dell’adozione di percorsi gestionali virtuosi ma di particolari condizioni occasionali e quindi contingente. Circostanza che rende il dato inserito nel Ce al IV trimestre inidoneo a dare una rappresentazione”.

Ancora, una criticità è “il mancato rispetto di termini di pagamento evidenziato dall’indicatore Tempestività pagamenti (Itp), al quale conseguono consistenti oneri finanziari: per l’esercizio finanziario 2022 si registrano pagamenti effettuati oltre i termini fissati per 667,9 milioni, in aumento rispetto all’importo dell’esercizio finanziario 2021 determinato in 589,3 milioni”.
Per la Procura della Corte dei Conti “l’elevato onere relativo agli interessi sulle anticipazioni di cassa e agli oneri finanziari che per il 2022 hanno determinato l’ingente importo di 19 milioni, la gestione non regolare della obera professione intramuraria”.

La Corte dei Conti poi rileva “il raggiungimento parziale degli obiettivi correlati alle ingenti assegnazioni straordinarie relative all’emergenza sanitaria da Covid 19: a fronte del mancato trasferimento per il 2022 di risorse relative agli anni 2020/21 al 31 dicembre 2022 risulta attivata solo una percentuale poco significativa del numero complessivo dei posti letto individuati come necessari. Dall’esito dell’istruttoria poi emerge il ritardo nella definitiva messa a regime del sistema informativo a supporto del Ssr”.

La Procura della Corte dei conti riconosce anche le azioni positive del commissario della sanità Roberto Occhiuto, che si legge “ha promosso percorsi di rifunzionalizzazione della gestione per la normalizzazione della erogazione dei Lea, ulteriori iniziative funzionali a dotare il sistema sanitario di risorse umane e strumentali idonee a ad assicurare il rispetto del diritto costituzionale alla salute, il deciso impegno del commissario straordinario/presidente della Regione a rendere la rete ospedaliera idonea a far fronte alla domanda della popolazione in un territorio regionale fortemente caratterizzato da una peculiare orografia e inversione di tendenza rispetto alle precedenti gestioni commissariali”.

Per quel che riguarda l’indebitamento delle scritture contabili risulta che al 31 dicembre 2022 i debiti da finanziamento ammontano a 1 miliardo e 313 milioni di euro 183 milioni in meno rispetto allo scorso anno.
Il procuratore evidenzia ancora luci e ombre nella gestione della spesa regionale e nella sua requisitoria parla di “investimenti operati a seguito della programmazione nei settori strategici hanno scarsamente inciso sulla riconfigurazione dei servizi pubblici utili alla crescita del benessere reale. Anche per l’anno 2022 è evidente la persistenza lentezza delle procedure di realizzazione delle infrastrutture e delle iniziative funzionali a fare uscire la Calabria dal novero delle cosiddette aree svantaggiate”.

Per il procuratore poi vi sono irregolarità nella gestione della libera professione e si registra solo il parziale raggiungimento degli obiettivi finanziati con fondi Covid.

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