La rassegna “Giovedì di Carta” è inserita in un più ampio progetto letterario, che, come viene spiegato sul sito del Comune, ha visto finora svolta una «Intensa l’attività della Biblioteca comunale di Casali del Manco che, nella settimana dedicata a Libriamoci, ha ospitato circa 200 tra alunni della scuola dell’infanzia e primaria del territorio, che sono stati coinvolti in numerose iniziative caratterizzate da letture animate e momenti di riflessione». “Giovedì di carta” è nata da una idea della Manager culturale Antonella Bongarzone, in rappresentanza della “TECA”, una società a responsabilità limitata nata nel 2006, operante in Calabria ed in Italia, nel settore dei servizi informatici e telematici, dei beni culturali (biblioteche, mediateche e archivi) di formazione, di progettazione e consulenza per la PA, per le imprese, per i privati
Il libro sarà presentato giovedì 30 novembre alle ore 17.00 presso la “Biblioteca Comunale Casali del Manco” (CS). Saranno presenti Rosella Cerra e Roberto Longo, coautori del libro, e Cinzia Lamberti, discendente della nobile famiglia citata nel libro.
Il libro, pubblicato dalla casa editrice “Città del Sole” di Reggio Calabria, ha già suscitato diverse reazioni nel mondo politico. È stato spunto anche per una interrogazione parlamentare sulla mancata attuazione della clausola del 34%.
Nel libro, infatti, sono narrate le fasi che hanno portato alla legge 18 del 2017 che prevede la ripartizione dei fondi dello stato in conto capitale per le regioni del Sud Italia in proporzione al numero della popolazione. il 34% appunto. Una legge fortemente voluta dal ministro per il Sud del governo Conte 1 Barbara Lezzi. Ma che ancora non ha trovato la piena applicazione, rischiando di entrare nel dimenticatoio politico o di essere stravolta.
Occorre tenere alta l’attenzione e portare avanti il dibattito, specie fra gli amministratori locali, che hanno enormi difficoltà a far quadrare i bilanci. È un concetto che affermano sempre durante le presentazioni gli autori che hanno portato personalmente a Bruxelles, nel 2015, una petizione nella quale si chiedeva proprio l’applicazione della clausola del 34%.