In tutta Italia stanno partendo delle raccolte straordinarie di sangue, programmate con le Regioni e scaglionate nel tempo, per far fronte al protrarsi delle carenze dovute ai focolai di Chikungunya nel Lazio. Per il centro nazionale sangue le conseguenze sul Sistema Trasfusionale a seguito dell’emergenza legata ai focolai di Chikungunya nel Lazio “sono paragonabili a quelle di una maxiemergenza, sebbene non sia di tipo sanitario, perché il virus raramente dà sintomi gravi”.
Tutte le Regioni, sottolinea il Cns, “anche quelle a loro volta in difficoltà nella raccolta, hanno dato la loro disponibilità a contribuire alla compensazione”.si tratta di una maxiemergenza, ma non ti tipo sanitario. L’indicazione è emersa durante una riunione con i rappresentanti delle Associazioni e Federazioni di Volontariato del dono coordinata dal Centro Nazionale Sangue – Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute che si è tenuta oggi a Roma. Al momento il fabbisogno aggiuntivo stimato è di 200-250 sacche al giorno.
Asl Latina, in provincia 4 casi
“Nella provincia di Latina si sono registrati, al momento, 4 casi, 2 certi e 2 probabili, di Chikungunya”. Lo rendo la Asl di Latina in una nota pubblicata sul suo sito. “Dopo i casi registrati -è spiegato-e sulla base della circolare del Ministero della Salute, il Sindaco del Comune di Latina è già stato informato per competenza. Si sta provvedendo ad informare tutti i Sindaci della Provincia affinché predispongano le azioni per eventuali interventi di disinfestazione in caso vengano accertati casi”.
“Ad oggi al SERESMI (Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive) sono pervenute 27 notifiche di casi di Chikungunya. I 10 nuovi casi rispetto alla giornata di ieri sono residenti o riportano un soggiorno nel comune di Anzio e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. Rimangono inalterate le notifiche facenti riferimento il territorio di Roma”. Lo comunica la Regione Lazio.
Ecdc, alta probabilità nuovi casi a Roma
E’ molto probabile che nella zona di Roma si verifichino nuovi casi di Chikungunya. Lo scrive il Centro Europeo di Controllo delle Malattie (Ecdc) in un documento di valutazione del rischio legato ai focolai italiani. “Il fatto che il primo contagio potrebbe essere avvenuto a metà luglio, che i casi sono riportati in due aree separate e che diversi casi asintomatici sono sotto indagine suggerisce che la trasmissione locale è molto efficace – scrivono gli esperti europei -. Di conseguenza ci si aspetta di identificati nuovi casi in futuro. Dato che le condizioni ambientali rimarranno le stesse nel Lazio nelle prossime settimane la probabilità di ulteriore trasmissione è alta”
Cri Roma apre numero per informazioni sulle donazioni
“In queste ore di emergenza dovuta alla Chikungunya la Croce Rossa di Roma mette a disposizione il numero della Sala Operativa 06.5510 per tutti i cittadini romani che vogliono informazioni sulla donazione del sangue e lancia sui social una campagna di comunicazione per continuare a sensibilizzare tutti sull’importanza della donazione del sangue”. Lo rende noto la Croce Rossa in una nota.
Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti rassicura dopo il blocco di donazionidi disangue disposto dalla Asl Roma 2 per il caso Chikungunya: “Ieri come sapete è stato adottato un provvedimento: ovviamente il Centro nazionale sangue ha garantito la fornitura per coprire quello che ci sarà in meno, inevitabilmente, a seguito di questo blocco. Quindi non ci saranno problemi per la rete sanitaria”.
Nella Capitale, a causa del blocco, era stata calcolata una carenza di 200-250 sacche di sangue nei prossimi giorni, una quantità paragonabile ad una maxi-emergenza. La cifra è contenuta nella circolare che il Centro Nazionale Sangue ha inviato alle Regioni, pubblicata sul sito del Cns. “Al fine di supportare la regione Lazio – si legge inoltre – si invitano tutti i responsabili delle Src (le strutture regionali di coordinamento, ndr) ad attivare la compensazione interregionale secondo le indicazioni e i criteri stabiliti dal ‘Piano strategico nazionale per le maxiemergenze’, configurandosi le ricadute dell’evento epidemico sul sistema sangue laziale alla stregua di una maxiemergenza”. Il piano per le maxiemergenze approvato lo scorso anno prevede che ogni regione abbia una scorta di sangue dedicata, da utilizzare in caso di eventi come terremoti o incidenti con molti feriti.
Usl accerta un caso nel Modenese L’azienda Usl di Modena ha accertato un caso di Chikungunya per un residente di Casinalbo. Il Comune di Formigine, in provincia di Modena, ha attivato il piano di emergenza sanitaria con disinfestazione della zona interessata. La chikungunya – viene ricordato – è una malattia virale caratterizzata da febbre acuta e trasmessa dalla puntura di zanzare infette. In Europa nell’agosto 2007 sono stati notificati i primi casi autoctoni in Emilia-Romagna.
Scatta gara di solidarietà, 849 sacche sangue da 10 Regioni per il Lazio Sono 849 le unità di sangue già messe a disposizione dalle Regioni per sopperire alle eventuali carenze nel Lazio dovute ai focolai di Chikungunya a Roma e Anzio. Lo comunica il Centro Nazionale Sangue, precisando che le sacche provengono da dieci regioni. Fino a questo momento si sono rese disponibili a inviare sangue Calabria, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardia, Marche, Provincia Autonoma di Trento, Veneto e Toscana, mentre le altre si stanno ancora organizzando anche con raccolte straordinarie. Alcune delle unità sono state già inviate, mentre delle altre è in via di organizzazione il trasporto. “La gara di solidarietà, necessaria a garantire le trasfusioni ai pazienti del Lazio, è già scattata grazie alla collaborazione di tutte le Regioni e delle associazioni di volontariato – afferma il direttore del Centro Nazionale Sangue Giancarlo Liumbruno -. Domani saranno a Roma i rappresentanti delle associazioni da tutte le regioni per coordinare ulteriormente gli sforzi”.
Regione Emilia Romagna aiuta Lazio, ‘raccogliamo sangue’
L’obiettivo è raccogliere 500 unità di sangue alla settimana per tutto il periodo dell’emergenza Chikungunya, da destinare alla capitale. Regione Emilia-Romagna, Avis e Fidas lanciano un appello ai donatori del territorio, chiedendo “un contributo straordinario” per far fronte a quanto sta accadendo in provincia di Roma: il centro regionale sangue del Lazio ha sospeso la raccolta come misura di prevenzione dell’infezione . “Chiediamo ai nostri donatori uno sforzo straordinario, certi che come sempre la risposta ci sarà – dice l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-. La nostra è una regione che ha nella solidarietà uno dei principi fondamentali. Il nostro sistema è forte, da sempre capace di garantire l’autosufficienza regionale e di fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bisogno. Questo è il momento di dimostrarlo”. In Emilia-Romagna sono 137.972 i donatori di sangue totali, quelli che donano periodicamente sono 126.518.
Nel Lazio “sono 17 i casi accertati dal Servizio Regionale di Sorveglianza Malattie Infettive (Seresmi) ad oggi di Chikungunya, di questi 6 nella Capitale”. Lo rende noto la Regione. “Di questi 17, dieci casi sono residenti o riportano un soggiorno nel Comune di Anzio, e sette casi non risultano aver viaggiato in Italia o all’estero nei 15 giorni precedenti l’esordio dei sintomi”.
In tutte le altre aree della Regione, in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto verrà applicata una ‘quarantena’ di 5 giorni se il donatore ha soggiornato in una delle due città colpite. A livello nazionale i donatori che hanno soggiornato nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni. “Sono state attivate tutte le misure possibili per evitare eventuali carenze a Roma – spiega il direttore del Centro, Giancarlo Maria Liumbruno -, a partire dalla mobilitazione delle scorte accantonate per le maxi-emergenze. Sia nel Lazio che nelle altre Regioni, è già partita una gara di solidarietà, che coinvolge sia le istituzioni che le associazioni dei donatori, che saranno coinvolti in una serie di raccolte straordinarie per aiutare il Lazio”.
Avis, mobilitati per far fronte a deficit sangue
“Le sedi Avis, i nostri volontari e i nostri donatori sono già mobilitati per far fronte al deficit di sangue ed emocomponenti che si sta verificando in alcune zone di Roma e della sua provincia in seguito al provvedimento di sospensione per Chikungunya emanato dal Centro Nazionale Sangue”. Lo rende noto il presidente di Avis nazionale Alberto Argentoni dicendosi sicuro “che anche questa volta, come tante volte in passato, i donatori moltiplicheranno il loro impegno di solidarietà, programmando le donazione e rispondendo alle chiamate delle nostre sedi e dei centri trasfusionali”.
Appello Cri ai donatori, programmate donazioni
Appello della croce rossa ai donatori di tutto il territorio italiano in seguito alla sospensione delle donazioni ad Anzio e nell’Asl 2 di Roma a causa del virus Chikungunya. “Contattate la struttura trasfusionale più vicina e programmate quanto prima una donazione di sangue o plasma, secondo le indicazioni che vi saranno fornite”, invita Colum Donnelly, delegato nazionale della Croce Rossa Italiana per la donazione di sangue, poichè “sono tantissimi i pazienti che, necessitando di trasfusioni per interventi chirurgici oppure quale terapia per malattie come la talassemia, dipendono direttamente dalle scorte delle strutture trasfusionali e non possiamo consentire che le conseguenze di questa situazione mettano in pericolo la loro salute”.
Lorenzin martedì: ”Siamo molto preoccupati per la situazione Chikungunya, il Comune di Roma proceda subito alle disinfestazioni. E’ passato troppo tempo dalla prima richiesta di intervento da parte della Asl che risale al 7 settembre”. Ora ”e’ molto probabile la decisione di uno stop alle donazioni di sangue anche a Roma. Oggi e’ arrivata dalla Regione al Comune (per conoscenza al ministero e alla prefettura) una nuova diffida per una disinfestazione immediata”, ha detto il ministro della Salute
Raggi ha firmato martedì ordinanza per disinfestazioni
È stata firmata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi l’ordinanza “per contrastare l’emergenza sanitaria dovuta ai casi sospetti e accertati di Chikungunya trasmessi dalla zanzara tigre, non solo su suolo pubblico, ma anche su quello privato”