In questo piccolo comune dell’Arberia catanzarese (meno di 300 abitanti) non si parla più la lingua arbëreshe e la perdita progressiva dell’identità storica comunitaria è sempre più preoccupante. È necessario dunque una riattivazione profonda e che possa impattare il più velocemente possibile.
È questa la mission che si sono posti in sinergia il Sindaco Domenico Garofalo e la sua squadra e il Parroco Don Antonio Macrì con la Parrocchia.
“Hanno chiamato Fili Meridiani per dare loro una mano e non potevamo tirarci indietro e li ringraziamo per questo.
Afferma Ettore Bonanno che continua:
“Abbiamo strutturato per la comunità di Marcedusa alcune attività specifiche per stimolare la comunità, quasi rassegnata sotto i colpi di una emigrazione terribile che ha spopolato il paese. Siamo molto felici di aver riscontrato ampio interesse e partecipazione mettendo insieme bambini e anziani, adulti e ragazzi!
Grazie alla comunità generosa di Marcedusa per l’accoglienza festosa.”
Nello specifico le attività sono state innovative e molto coinvolgenti:
– telequiz Arbëria, un gioco a quiz divertente che ha unito e fatto giocare assieme tutte le generazioni. Un gioco dedicato alla conoscenza della cultura arbëreshe.
– il gioco dell’alfabeto: tutti hanno giocato insieme per imparare suoni, lettere e parole.
– laboratorio dromësat, la pasta benedetta degli arbëreshe, con show Cooking di Rosina Marra. Adulti e bambini divertiti hanno potuto mettere le mani in pasta!
Sono stati proiettati dei video dedicati ad alcuni riti e tradizioni arbëreshe, stimolando ricordi lontani soprattutto nei più anziani.
Un esperimento positivo che ha segnato l’inizio di una collaborazione che può diventare più ampia e strutturata.