“Con la kermesse di ‘Cantiere Calabria’ il governatore Oliverio ha fatto ricorso agli effetti speciali per nascondere l’inconsistenza della sua azione amministrativa. Ministri come guest star – nel solco delle tante passerelle degli ultimi decenni che hanno prodotto poco o nulla di concreto -, impegni e promesse di esponenti del centrosinistra chiamati a fare da pifferai sul ponte di una nave che affonda. Tenendosi ben lontano dalle piazze e dalla gente, Oliverio ha scelto la rassicurante sala dell’Unical per raccontare tre anni di lavoro della Regione, quasi una bella fiaba per far dormire sereni i calabresi. Risorse, infrastrutture, economia in marcia, ancora programmi da realizzare. In realtà un modo per prendere ancora tempo e distogliere l’attenzione dalle difficoltà politiche della maggioranza, essendo ormai esaurita la scusa della pesante eredità del passato che ha caratterizzato la prima metà della legislatura. Un convegno oggi, una conferenza domani, i toni sempre alti da comizio, ma i fatti bel lontani dal venire. Oliverio governa ormai da quasi tre anni, ma la regione è ancora ferma, con gravi criticità dal punto di vista economico e sociale. Anziché ai ministri arrivati in Calabria – qualcuno, come Minniti, ha responsabilmente alzato l’asta dell’attenzione su temi come il lavoro e la legalità, altri come De Vincenti sono passati giusto il tempo necessario per stroncare sul nascere l’opportunità di istituire una Zes nell’area centrale della Calabria – Oliverio potrebbe raccontare il lavoro del suo “cantiere” ai precari senza garanzie, ai giovani senza lavoro e senza futuro, ai laureati costretti ad emigrare, ai padri di famiglia che il lavoro l’hanno perso e si sentono perduti, ai nuovi poveri che chiedono una vita dignitosa, agli ammalati costretti a curarsi fuori regione, alle famiglie dei disabili lasciate senza alcun sostegno, alle imprese che continuano a chiudere perché penalizzate dal gap infrastrutturale e dall’inefficienza della burocrazia. Fuori dal “Cantiere” di Oliverio c’è una Calabria reale, che lavora, che fatica, che soffre, e che nella Regione trova un ostacolo anziché un supporto. Una Regione ridotta ad un nominificio, che anche dopo tre anni di governo si arricchisce di strutture e di consulenti, ma che non dà risposte adeguate nei settori cruciali come quelli del Turismo, dell’Agricoltura, del Lavoro e delle Politiche sociali. Il mondo corre e la Calabria muove stancamente qualche passo, perdendo tanto terreno che difficilmente potrà recuperare. Vada nelle piazze, il governatore Oliverio, incontri la gente per strada, ed abbia il coraggio di presentarsi come il capo cantiere di una Calabria che, a tre anni dalla posa della prima pietra, si presenta già come una grande incompiuta”.
Wanda Ferro (Gruppo Misto) sul “Cantiere Calabria”:
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