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“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”: Replica all’Articolo del Dott. Luigi Mussari” Giovani vite spezzate a Montauro: riflessioni sulla tragedia

Redazione

Gentile Dott. Luigi Mussari,

ho letto ed apprezzato molto il suo editoriale di oggi “Giovani vite spezzate a Montauro: riflessioni sulla tragedia” e devo esprimerle i miei più sinceri complimenti perché raramente ho condiviso così tante riflessioni come in questa circostanza.

Vorrei, tuttavia, invitarla ad una serena riflessione circa due aspetti che però meritano un approfondimento.

Non di certo il sottoscritto ma, ormai, le menti più brillanti che sul Pianeta si occupano di incidentalità stradale, hanno chiarito che è complicato, se non impossibile, intervenire sulle menti di tutti i cittadini automobilisti al fine di sensibilizzarli ad un sano comportamento di guida. Questo perché c’è, ovviamente, chi è più sensibile e chi, invece, non lo è. Esattamente per questo motivo è certamente urgente sottolineare non tanto l’esigenza di promuovere comportamenti responsabili nei conducenti delle auto (che, per inciso, chi le scrive ormai fa sistematicamente da anni a titolo gratuito), ma pretendere interventi urgenti sull’infrastruttura esistente atteso che è più facile evitare tragedie rendendo una strada sicura piuttosto che intervenire sulla testa di ogni singolo cittadino.

Infine, vorrei invitarla ad una ulteriore riflessione. Guardi, io non credo affatto che vi siano presunti pericoli di “strumentalizzazioni” su una problematica che riguarda non solo la vita di migliaia di persone che l’hanno persa ma anche e, soprattutto, di quanti potrebbero perderla: parlo, quindi, di ognuno di noi che purtroppo è costretto a percorrere la Statale 106 ogni giorno. Anche perché – giusto per entrare nel vivo della sua riflessione “scomposta”, me lo consenta – mai nessuno nell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” si è mai detto contrario alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Anzi.

Voglio però farle notare che non ho mai letto né da lei e neanche da altri autorevoli editorialisti calabresi una sola riga di commento quanto si è detto che la realizzazione del Ponte sullo Stretto era “una priorità infrastrutturale” per la Calabria. Mentre, a mio modesto avviso, si è persa l’occasione di dire – con un po’ di spina dorsale che a queste latitudini non guasterebbe mai – che l’unica priorità infrastrutturale che in questo momento ha la Calabria è l’ammodernamento a 4 corsie con spartitraffico centrale della Statale 106.

Questa, è esattamente l’unica “soluzione concreta” al fine di evitare migliaia di vittime che purtroppo ci saranno negli anni a venire. Non dirlo, e pensare di buttarla in una presunta polemica o, peggio, in una presunta “strumentalizzazione” significa assumersi una responsabilità morale di fronte a quello che purtroppo verrà ed è inevitabile se tutto resterà come è oggi.

Così come sarebbe anche opportuno affiancare alle riflessioni sull’ammodernamento della Statale 106 in Calabria con una 4 corsie dotata di spartitraffico centrale un serio ed importante ragionamento sul tracciato esistente della famigerata e tristemente nota “strada della morte” che mai come oggi versa in una condizione comatosa per merito conclamato della peggiore classe dirigente della struttura territoriale di Anas mai vista nella storia della nostra Calabria (aggiungo: bilanci d’esercizio alla mano).

Con la massima Stima

Ing. Fabio Pugliese

Direttore Operativo dell’Organizzazione di Volontariato

“Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”

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