Pallagorio, 11 Marzo 2024 – Il MUZÉ Spazio Arbëria ha dato il via a un’emozionante sperimentazione educativa, introducendo la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning) in lingua arbëresh all’interno del Laboratorio di Archeologia.
In collaborazione con il team di Fili Meridiani, guidato dall’Archeologa Filomena Rizzo e dalla maestra Raffaella Bossio, con il supporto di Rosanna Panebianco, Rosina Marra e Luana Leo, la sperimentazione ha coinvolto un gruppo di bambini nell’apprendimento simultaneo di contenuti archeologici e della lingua arbëresh.
La metodologia CLIL è stata adottata con l’obiettivo di migliorare le competenze linguistiche dei partecipanti e di affrontare la sfida della crescente perdita di parlanti all’interno della comunità arbëresh.
L’arbëresh, considerata come lingua 2 per molti ragazzi, ha offerto un’opportunità unica di approfondire la comprensione del patrimonio culturale locale attraverso le attività archeologiche, al contempo consolidando le competenze linguistiche in modo pratico e coinvolgente.
Questa sperimentazione non solo ha offerto agli studenti un’esperienza di apprendimento arricchente e stimolante, ma ha anche aperto nuove vie per preservare e promuovere la lingua e la cultura arbëresh nella comunità.
Siamo felici di proporre la lingua arbëreshe come lingua della didattica, in un’ambiente immersivio e propositivo come le attività informali del laboratorio. Il commento di Ettore Bonanno che ha proposto la sperimentazione e che continua:
“Si tratta di attività connotate da molta pratica, secondo i dettami del Learning by doing, ovvero imparare facendo, motivo per cui la motivazione dei bambini all’apprendimento è davvero molto alta. In questo contesto abbiamo deciso di inserire l’uso della lingua arbëreshe per veicolare le informazioni dei tutor e stimolare l’utilizzo della lingua tra i partecipanti. Il risultato è stato sorprendente!
I bambini, che solitamente non parlano o parlano poco in lingua arbëresh, hanno iniziato a comunicare tra loro con le prime frasi in lingua!”
“È stata un’emozione fortissima – aggiunge Raffaella Bossio, responsabile del Laboratorio , – questo ci da speranza e forza a continuare il nostro impegno per la tutela e la valorizzazione della lingua e della Cultura arbëresh e per offrire stimoli culturali e sociali positivi ai bambini di queste comunità svantaggiate creando un ambiente di apprendimento molto positivo“.
Per Filomena Rizzo si tratta di un sogno che si realizza – “mai avrei immaginato che nel mio piccolo paese avrei potuto trasmettere la mia passione per l’archeologia e la storia, che poi sono diventate il mio lavoro, a tanti bambini entusiasti e felici di partecipare a questo primo laboratorio di archeologia al MUZÈ.”
Fili Meridiani è determinato a continuare su questa strada dell’innovazione educativa, offrendo programmi che integrano conoscenza disciplinare e competenze linguistiche, contribuendo così a preservare l’identità culturale e linguistica delle comunità locali.
I bambini in questa seconda giornata di laboratorio hanno catalogato i reperti e si sono cimentati con entusiasmo nella loro ricostruzione.