Un titolo, quello scelto da Rho, che vuole raccontare la bellezza e il sacrificio che ci sono dietro alla gestione di una sala cinematografica che lotta ogni giorno per rimanere aperta. Il Cinema Mexico è, infatti, una delle ultime sale mono-schermo rimaste a Milano e la sua storia è legata indissolubilmente alla figura di Antonio Sancassani, che da trent’anni la gestisce in modo indipendente e libero curandone maniacalmente ogni singolo aspetto, dalla visione dei film al centro di distribuzione, alla costante attenzione al pubblico che la anima. Aspetti che hanno reso la sala un punto di riferimento per gli addetti ai lavori e gli appassionati di cinema di qualità. Asserragliato tra show-room di moda, baretti di tendenza e agenzie di modelle, ultimo avamposto di un certo tipo di cinematografia, il Mexico da anni combatte contro il fantasma della chiusura, respingendo le offerte di chi lo vorrebbe acquistare per trasformarlo nell’ennesimo show-room.
La giornata di sabato proporrà due appuntamenti. Il primo sarà quello che si terrà nell’ambito del Festival di Internazionale. Alle 21.30 debutterà Rifiutopoli. Veleni e antidoti, conferenza-spettacolo prodotta daCinemovel e dedicata a raccontare, attraverso le parole di Enrico Fontana e la performance artistica di Vito Baroncini, il ciclo illegale dei rifiuti, i traffici della cosiddetta ecomafia, ma anche il cambiamento concreto e visibile che i nostri gesti quotidiani possono generare.
Con il patrocinio di Legambiente, il sostegno di Ecodom, consorzio italiano per il recupero e il riciclaggio degli elettrodomestici, e di Fondazione Unipolis, da sempre vicina a Cinemovel nella diffusione di messaggi di valore sociale e culturale attraverso l’immagine in movimento, Rifiutopoli. Veleni e antidoti vuole rappresentare ladenuncia, ma anche la risposta, la reazione, la cultura e la creatività al servizio di un nuovo umanesimo.
“Ho cominciato a raccontare il mondo di Rifiutopoli nel 1984, scoprendo che i rifiuti venivano abbandonati anche nei luoghi più belli, dove ti aspetti di vedere solo le farfalle. E, invece, ci trovavo di tutto: frigoriferi, lavatrici, macerie, pneumatici, che bruciano e avvelenano l’aria”.
Sono le parole di Enrico Fontana, membro della segreteria nazionale di Legambiente e direttore del mensile “La Nuova Ecologia”, riportando il suo impegno e la sua testimonianza, senza dimenticare le tante buone storie che si possono raccontare, perché l’Italia è storicamente una delle patrie della raccolta, del recupero, del riuso e del riciclo.
“Questa è l’altra faccia di Rifiutopoli – aggiunge – che esiste grazie alle nostre scelte e alle nostre responsabilità. Perché, in fondo, non produrre rifiuti dovrebbe essere anche nella nostra natura, come quella della Terra, che ancora ci ospita. E che continuerà a farlo, con il contributo dei nostri gesti quotidiani”.
Con un’inedita modalità di racconto, i testi scritti e narrati da Enrico Fontana si mescolano alle macchie di colore che l’artista Vito Baroncini posa sul piano della sua lavagna luminosa e sovrappone alle immagini video. In una live performance, espressioni e linguaggi artistici diversi si muovono davanti allo spettatore. La narrazione scorre su più piani, per raccontare il ciclo illegale dei rifiuti, il traffico sempre più internazionale e legato alle dinamiche della globalizzazione, e ancora le vittime innocenti dell’ecomafia, a cui Fontana dedica la sua testimonianza.
“Abbiamo deciso di sostenere questo progetto – spiega Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom, raccontando così la partnership con Cinemovel – perché, come il più importante Consorzio operante in Italia nella gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, sentiamo di avere anche la responsabilità di aiutare ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sul tema dei rifiuti, del loro impatto sull’ambiente e dell’importanza di comportamenti sostenibili. Per evitare che i rifiuti che produciamo tornino a noi sotto forma di veleni, assorbiti tramite la terra, l’aria, l’acqua e il cibo, è indispensabile e importante promuovere un’economia circolare virtuosa che, grazie a un corretto trattamento dei rifiuti, ci restituisca materie prime da riutilizzare”.
Lo spettacolo è ideato e prodotto da Cinemovel Foundation (Italia 2017, 48 min). da un’idea di Elisabetta Antognoni e Nello Ferrieri. La direzione è di Nello Ferrieri, i testi di Enrico Fontana. Lavagna luminosa diVito Baroncini, videomaking a cura di Giuseppe Petruzzellis, sound design di Andrea Basti, project management Cecilia Conti.
A seguire, ecco “La rivoluzione in onda” di Alberto Castiglione (Italia 2015, 70 min.), film che ripercorre le tappe salienti della vita di Mauro Rostagno e dell’attività per l’emittente trapanese Radio Tele Cine, dalla quale Rostagno denunciava mafia e logge massoniche. In un contesto difficile, fortemente connotato dalla mafia, quello di Rostagno era un modo lucido, tenace e coraggioso di fare giornalismo, che puntava al risveglio delle coscienze per “non far cadere la coltre del silenzio sul nulla”. Il film è stato possibile grazie alla donazione della sorella Carla, alla filmoteca regionale, di una raccolta di nastri che raccontano sia la vita del giornalista come uomo sia le sue trasmissioni. L’archivio Rostagno, recuperato dalla sorella e dal regista, ha costituito parte delle prove a sostegno dell’accusa nel processo celebrato a Trapani, e nella successiva condanna a carico dei due imputati, il boss trapanese Vincenzo Virga e il killer Vito Mazzara.
Entrambe le serate si svolgeranno alla Factory Grisù, via M. Poledrelli 21, e saranno a ingresso libero.