Se il Commissario per la bonifica del sito di Crotone, Generale Errigo, è sempre più vicino all’ipotesi di trasferire i veleni e le scorie dell’ex sito industriale nella discarica di Columbra, sempre a Crotone dunque, l’Eni lo chiede a gran voce in modo da chiudere definitivamente una vicenda evidentemente “scomoda” e poco importa della popolazione crotonese e degli effetti di questa scelta sulla comunità e sulle generazioni future.
La cittadinanza, però, è stufa delle continue prese in giro e del mancato rispetto di accordi cristallizzati in specifici provvedimenti amministrativi e delibere che, sempre Eni, vorrebbe addirittura rimettere in discussione pur di lasciare a Crotone i rifiuti altamente inquinanti e per questo apprezziamo e sosteniamo la raccolta delle firme lanciata dal Comitato Fuori i Veleni. Crotone vuole Vivere! così come l’incontro di pochi giorni fa organizzato dal PD che ha chiamato a raccolta cittadini, organizzazioni, associazioni per una battaglia comune senza simboli ma solo per il diritto alla salute ed al futuro del nostro territorio.
Per fortuna il sindaco Voce ha espresso la ferma contrarietà dell’amministrazione comunale al disegno proposto da ENI anche se la Provincia di Crotone e la Regione Calabria, pur avendo già manifestato il proprio disaccordo sulla permanenza delle scorie a Crotone, a fronte delle ultime accelerazioni impresse da parte di ENI e del Commissario, sono rimaste stranamente silenti. Non vorremmo che la ragione di questo “silenzio” possa essere qualche trattativa con Eni per ottenere nulla o soltanto qualche briciola in cambio del futuro di un intero territorio e della vita dei nostri concittadini.
La speranza è che le istituzioni mantengano fede al mandato ricevuto di rimuovere scorie e veleni da Crotone, sapendo che il PAUR approvato nel 2019, che rappresenta già di per sé una semplice messa in sicurezza e non una vera bonifica, non deve essere modificato. Se la richiesta di ENI di smaltire i rifiuti e i veleni in loco venisse accettata, i cittadini del nostro territorio subirebbero un’ulteriore beffa. Sarebbero non solo traditi ma anche definitivamente condannati a un’esistenza di sofferenza ed emarginazione.
Dobbiamo restituire una speranza ai nostri giovani e costruire una prospettiva per il nostro futuro e per farlo è necessario che tutte le forze politiche, di sinistra, di centro e di destra, tutte le associazioni ed i sindacati, tutte le istituzioni trovino unità su un tema così cruciale per Crotone, superando divisioni ed interessi di parte per difendere e tutelare, tutti quanti insieme, il nostro ambiente, la nostra salute, la nostra dignità.
Il Presidente
Filippo Sestito