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- Economia, sicurezza, difesa, immigrazione sono i temi delle conclusioni del vertice europeo, nella bozza circolata stamani, in cui però non c’è alcun cenno alle ricollocazioni dei rifugiati, ma si pone l’accento sui rimpatri e si ribadisce la volontà di completare la riforma dell’asilo europeo “entro questa presidenza”, ovvero entro il 30 giugno. Avanti con le riforme “che stanno dando frutti”, completamento del mercato unico del digitale e dell’energia (ma anche risolvendo il problema del doppio standard di qualità per gli alimenti), pieno sostegno al libero mercato ma sostenuto da “strumenti compatibili con il Wto contro le pratiche commerciali sleali e le distorsioni del mercato”, il solito appello a completare l’Unione bancaria, l’impegno “di vitale importanza” a fare in modo che “i benefici della crescita economica raggiungano tutti i cittadini”. Sono i punti principali nella bozza nel capitolo dedicato a ‘Lavoro, crescita e competitività’.
Per la ‘Sicurezza e Difesa’ viene confermato l’ok al lavoro condotto dall’alto rappresentante Federica Mogherini e “dà il benvenuto” ai risultati del Consiglio esteri di lunedì, dando appuntamento al summit di giugno per “fornire ulteriore guida strategica”. Inoltre si chiede “ai co-legislatori” di Parlamento e Consiglio di “accelerare” il lavoro” sul sistema di controllo delle frontiere esterne e sull’Etias, su cui già lunedì scorso è stato raggiunto l’accordo tra i 28. Nel paragrafo dedicato alla dimensione esterna della migrazioni è anche scritto che il Consiglio europeo “sostiene le azioni intraprese da singoli stati membri per sostenere le autorità libiche così come i loro vicini nordafricani e del sud”. Infine, nel paragrafo sulla “fragile situazione dei Balcani occidentali” viene “riaffermato l’inequivocabile sostegno alla prospettiva europea” ed è ribadito che la Ue “resta impegnata a tutti i livelli per sostenere la stabilità e per approfondire i legami politici ed economici con la regione”.Sul tavolo del vertice anche il nodo della rielezione di Donald Tusk a presidente del Consiglio Europeo. Angela Merkel ha confermato il sostegno alla sua rielezione. “Io vedo la sua rielezione come un segno di stabilità per l’Unione europea, e sono contenta di continuare a lavorare con lui”, ha detto la cancelliera, parlando al Bundestag, in vista del vertice. I premier della Repubblica ceca e della Slovacchia, Bohuslav Sobotka e Robert Fico, sono favorevoli alla rielezione di Donald Tusk alla carica di presidente del Consiglio europeo per il prossimo periodo elettorale. Lo hanno comunicato prima della partenza al summit di Bruxelles. “Siamo sostanzialmente contenti del lavoro di Tusk alla presidenza consiglio europeo. Anche nel corso di trattative complicate Tusk si è dimostrato imparziale, capace di trovare compromessi, uno che non divide l’Ue e che si impegna per il bene dell’ Ue nel suo insieme”, ha detto Sobotka. Favorevole a Tusk è anche il premier slovacco Fico. “Tusk capisce questa regione (la regione dell’Europa centrale e orientale, ndr), non possiamo rischiare l’elezione di qualcuno che non sarà in grado di rappresentarla”, ha dichiarato Fico.Ma la Polonia minaccia di non firmare le conclusioni del vertice in caso di rielezione di Tusk. Lo ha detto stamattina il ministro degli esteri polacco Witold Waszczykowski in un’intervista al canale Tvn24. La Polonia, ha detto il ministro, ha proposto ieri al capo della diplomazia tedesca Sigmar Gabriel in visita a Varsavia di posticipare la decisione sul presidente del Consiglio della Ue visto che il suo mandato scade fra due mesi.”L’idea di un’Europa a due velocità non può essere la prima scelta”, ha detto il capogruppo S&D, Gianni Pittella, all’arrivo al vertice dei leader socialisti prima del summit europeo. “Dobbiamo provare ad andare insieme a 27, se qualcuno decide di non far parte di una politica europea più integrata, okay, è sua responsabilità, ma non possiamo decidere in partenza che questo o quel Paese non fa parte del nostro progetto” risponde a chi gli fa notare che il vertice di Versailles ha aperto all’Ue ‘multispeed’.”L’Italia fa già parte dell’Ue a più velocità”, ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano al suo arrivo al pre vertice del Ppe. “L’importante è che abbiamo un livello di ambizione alto – afferma – che può trovare un punto per un bilancio a Roma. L’oggetto può essere un sistema europeo di difesa”.