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Via libera Senato a risoluzione su Def. Tensione con Mdp. Pisapia contro D’Alema

Redazione

Via libera del Senato alla risoluzione di maggioranza sul Def. I sì sono stati 164, 108 i voti contrari e un solo astenuto.”Il Senato approva il quadro economico-finanziario della prossima legge di bilancio. Un voto all’insegna di responsabilità e stabilità”, così Paolo Gentiloni commenta il voto su twitter.

Ma è alta tensione tra governo ed Mdp dopo lo strappo di ieri e le dimissioni del viceministro all’Interno Bubbico. Tanto che il premier fa un appello: “Questo Governo e il Parlamento hanno una responsabilità: non dilapidare i risultati raggiunti e collaborare anche da punti di vista diversi per il bene comune”. Il premier, oggi ad Assisi, dopo aver sottolineato il miglioramento del quadro macroeconomico e della situazione occupazionale, ha aggiunto che si tratta di una responsabilità a cui la politica non si può sottrarre”.

In entrambe le votazioni, quella sullo scostamento e quella sulla nota di aggiornamento, 12 senatori di Ala hanno votato insieme alla maggioranza a favore di entrambe i documenti. Per l’occasione è tornato a Palazzo Madama, dopo molto tempo, anche Denis Verdini.
In assenza di Mdp, i voti di Ala e dei 6 che guardano a Giuliano Pisapia rischiano di essere determinanti per la maggioranza a Palazzo Madama. Nella prima votazione di oggi al Senato, quella sullo scostamento di bilancio, a 181 preferenze ci si è arrivati con 98 del Pd (il presidente Grasso non vota), 24 di Ap, 16 di Mdp, 12 di Ala (il gruppo è di 14), 3 di Gal (che sono D’Onghia, Naccarato, Villari), 12 del Misto e 16 del gruppo Autonomie.

Anche il senatore M5s Nicola Morra ha votato sì ma, a sua stessa detta, “per errore materiale”.

Intanto mattinata Giuliano Pisapia torna a sostenere la linea del dialogo e va inoltre all’attacco: ‘D’Alema sa perfettamente che io sono a disposizione di un progetto unitario e invece lui continua a fare dichiarazioni che dividono. Lui era favorevole che oggi non si votasse lo scostamento di bilancio che avrebbe portato all’ aumento dell’Iva. Io e altri abbiamo voluto fare un percorso diverso. Io sono dell’idea che chi non ha obiettivi personali potrebbe fare un passo di fianco, bisogna esser in grado di unire. E vale per lui come per me’. “L’opinione di D’Alema sul Def – è la replica di Roberto Speranza – è in linea con le scelte assunte all’unanimità dai gruppi parlamentari”. “Ora dobbiamo lavorare tutti insieme, superare ogni forma di personalismo e dare gambe a un progetto progressista che serve prima di tutto al Paese”, aggiunge.

Intanto dalla maggioranza arrivano segnali su uno dei ‘paletti’ di Mdp sulla manovra. “Rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto super ticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico”. E’ uno degli impegni che la maggioranza chiede al governo nella risoluzione sulla nota di aggiornamento al Def. Nel triennio 2018-2020 la risoluzione chiede “un complesso di interventi in materia sanitaria” compreso un incremento delle risorse in conto capitale per gli investimenti in sanità.

“Noi non modifichiamo il nostro atteggiamento. Se fosse bastato l’impegno nella risoluzione – dice il senatore Mdp Federico Fornaro – avremmo partecipato allora alle riunioni per la sua stesura”. “Abbiamo dato – prosegue – un segnale politico. Vedremo se gli impegni saranno concretizzati negli atti della legge di bilancio”.

Tabacci, così centrosinistra va verso il suicidio – Il Centrosinistra va verso il suicidio. Ricordo che Giuliano Pisapia era stato a Palazzo Chigi con i capogruppo di Mdp e che da Padoan erano arrivate risposte sui temi sociali. È una crisi di natura politica. Abbiamo di fronte uno strascico di veleni che arrivano dalla scissione del Pd. Adesso il rapporto tra Pisapia e Mdp è più complicato. Perché Mdp sta diventando una piccola sinistra e questo non ci interessa. Pisapia è amareggiato. Le dimissioni di Bubbico dicono che c’è tensione per una legge elettorale che comunque va rivista e c’è anche la volontà di Mdp di entrare in campagna elettorale con una contrapposizione netta. In questo modo si porta il Paese in braccio a Berlusconi e perché Renzi il ‘rottamatore’ non è in grado di comporre il centro sinistra come invece Berlusconi sta già ricomponendo il suo centro destra e le possibilità del Centrosinistra di competere si annullano”. Così Bruno Tabacci, presidente di Centro Democratico, intervenuto questa mattina a Radio anch’io.

I NUMERI DELLA MANOVRA

Nelle prossime settimane anche il cammino della legge elettorale, fortemente voluta dal Pd ma osteggiata da Bersani e Pisapia, rischia di impattare sul percorso della legge di bilancio.

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