Approvati in aula i primi due articoli del Disegno di Legge che prevede anche l’eliminazione della designazione dei senatori a vita.
«Oggi in Aula stiamo facendo la storia con l’approvazione del Disegno di Legge Costituzionale n. 935, iniziativa del Governo, che introduce l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri. Finalmente, i governi saranno eletti direttamente dal popolo, senza più essere il risultato di inciuci tra partiti». È quanto dichiara il Senatore Ernesto Rapani (Fratelli d’Italia) in merito al DDL che introduce modifiche agli artt. 59, 88, 92 e 94 della Costituzione per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei ministri, il rafforzamento della stabilità del Governo e l’abolizione della nomina dei senatori a vita da parte del Presidente della Repubblica.
Un iter che proseguirà anche nelle prossime sedute e che nella giornata odierna, dopo due settimane di intensa discussione generale e una settimana dedicata alla votazione degli emendamenti, fa registrare l’approvazione degli artt. 1 e 2 e l’approvazione parziale del DDL che prevede, tra l’altro, l’eliminazione della designazione dei senatori a vita. Un «traguardo fondamentale» per il Sen. Rapani che, su quest’ultimo punto, sottolinea: «A differenza nostra – afferma – il Movimento 5 Stelle, con l’appoggio del PD, aveva proposto non solo di mantenere la norma sulla nomina dei senatori a vita, ma addirittura di aumentarne il numero da 5 fino a 10. Un vero controsenso: si vantano di aver ridotto il numero dei senatori eleggibili, causando un danno significativo alla funzionalità del Senato, e ora propongono di aumentare i senatori a vita, quelli nominati. Quale potrebbe essere il loro obiettivo o speranza? Forse passare dagli eletti con un click ai nominati? Fratelli d’Italia, invece – conclude Rapani – prosegue con coerenza e determinazione nel percorso verso un sistema di governo più democratico e trasparente, più stabile ed autorevole, restituendo al popolo il potere di scegliere direttamente i propri rappresentanti e leader».