Dopo il via libera in commissione libertà civili anche il Parlamento europeo dà semaforo verde all’implementazione della procura Ue antifrode (Eppo). La plenaria di Strasburgo ha dato il suo ok con 456 voti a favore, 115 contro e 60 astensioni. Il Consiglio aveva raggiunto un accordo a giugno sulla creazione dell’ufficio, che avrà il potere di indagare e perseguire crimini contro il bilancio dell’Unione, come frodi nell’utilizzo dei fondi europei, corruzione e frodi transfrontaliere sull’Iva. Ora il Consiglio potrà adottare formalmente il regolamento. Secondo le previsioni, serviranno almeno tre anni prima che l’ufficio possa entrare in funzione.
Il perseguimento dei reati a danno del bilancio dell’Ue al momento è competenza esclusiva degli Stati membri. Solo le autorità nazionali possono svolgere indagini a riguardo e le loro competenze si fermano ai confini nazionali. La procura europea integrerà le autorità nazionali di contrasto e avrà il compito di indagare, perseguire e portare in giudizio gli autori di reati che ledono gli interessi finanziari dell’Ue.
Per ora sono 20 gli stati membri dell’Ue, tra cui l’Italia, che faranno parte dell’Eppo fin dall’inizio nel 2020. L’Eppo sarà un organismo a struttura decentrata. Sarà guidato da un procuratore capo europeo e ogni Stato partecipante sarà rappresentato da un procuratore. Le indagini saranno condotte da procuratori europei delegati che faranno integralmente parte dell’Eppo ma continueranno anche a esercitare le proprie funzioni di procuratori nazionali.
“L’istituzione di una procura europea ci permetterà di compiere un importante passo avanti nell’azione di contrasto alle frodi, consentendo di combattere le frodi transfrontaliere mediante un migliore coordinamento tra gli Stati membri”. E’ quanto afferma il presidente del Parlamento europeo,Antonio Tajani, dopo il voto in plenaria che ha approvato la creazione dell’Ufficio europeo della Procura pubblica (Eppo).