Alla Camera di Commercio illustrata l’iniziativa che punta a mettere insieme enti e istituzioni. Corsi di formazione per autoimprenditorialità per fornire un concreto aiuto all’autonomia
Un incontro per mettere a sistema e far conoscere un progetto meritorio che si pone l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle donne in condizioni di svantaggio economico. Istituzioni locali e regionali riunite dal comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia per conoscere dalla viva voce delle donne la validità del progetto denominato “Intrecci di vita 2.0”, realizzato con il sostegno di Fondazione Con il Sud ed Enel Cuore Onlus nell’ambito del bando “Nel cuore del Sud”.
Un progetto dal duplice risvolto, sociale ed economico. Ai telai, mani di donne vittime di violenza o in gravi condizioni economiche che si rimettono in gioco ricostruendo, assieme a quella dei tessuti, anche la trama della propria vita. Una iniziativa pienamente sposata dal comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio che metterà a disposizione delle partecipanti competenze e strumenti per sostenerle in un percorso di riscatto lavorativo.
Il progetto nasce dall’esperienza dell’associazione Spazio Aperto e delle associazioni partners che mira ad ottenere il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate unita al lavoro svolto da ARSAC Calabria in tema di recupero e valorizzazione dell’arte tessile. Nello specifico, si prevede un percorso di formazione nell’artigianato tessile con lezioni frontali sulla storia del manufatto tessile e laboratori pratici finalizzati all’acquisizione di competenze specifiche nell’utilizzo del telaio per la tessitura.
Il percorso poi prosegue con l’inserimento lavorativo delle donne attraverso l’attivazione di tirocini professionalizzanti in aziende del settore tessile e sartoriale, finalizzato a potenziare e ampliare le competenze tecniche di tessitura e sviluppare competenze trasversali. Ed è in questo ambito che si inserisce l’azione del comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio che organizzerà corsi di formazione e autoimprenditorialità per favorire l’effettivo inserimento nel tessuto socioeconomico locale. Verranno forniti gli strumenti per sostenere l’avvio di nuove imprese o per la costituzione di cooperative, accompagnandole in un percorso di autonomia e indipendenza.
L’iniziativa è stata illustrata ieri nel corso di un convegno a cui ha partecipato il presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia Pietro Falbo, il consigliere regionale Antonello Talerico, la presidente della commissione provinciale Pari opportunità Donatella Soluri, la consigliera di parità della provincia Elena Morano Cinque e la presidente del Soroptimist Club di Catanzaro Stefania Muzzi.
Il tavolo tecnico è stato presieduto dalla presidente del comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio Antonella Mancuso a cui ha preso parte anche la presidente del movimento donne impresa di Confartigianato Giuliana Furrer, la coordinatrice dell’osservatorio regionale sulla violenza di genere e assessore alle Politiche sociali del Comune di Catanzaro Giusy Pino, moderato dalla coordinatrice del progetto “Intrecci di vita” e componente dell’associazione Spazio Aperto Silvia Muraca.
Tutti i partecipanti hanno convenuto sulla bontà del progetto e si sono impegnati, ciascuno per le proprie competenze, a creare una rete di supporto tra enti e istituzioni con l’unico scopo di favorire il reinserimento sociale delle donne.
«È un progetto straordinario sotto ogni aspetto e finalità» ha chiarito la presidente del comitato per l’imprenditorialità femminile della Camera di Commercio Antonella Mancuso. «Con questa iniziativa abbiamo inteso mettere insieme tutti i possibili interlocutori per intrecciare una rete di relazioni interistituzionale che oltre a produrre ricadute positive per il settore occupazionale ed economico locale riveste un ruolo fondamentale per il mantenimento delle tradizioni storico-culturali del settore artigianale calabrese. Può rappresentare un pilastro da cui ripartire per il tanto auspicato rilancio della Calabria che passi dal riscatto delle donne. In tal modo, si fornisce loro un aiuto tangibile superando un approccio assistenzialistico che, se fine a sé stesso e non supportato da una valida strategia di reinserimento occupazionale, non può portare beneficio. Inoltre, è un progetto che aderisce perfettamente ai principi della transizione ecologica, un esempio lampante di economia verde e circolare poiché prevede la coltivazione di fibre naturali e il riciclo di fibre tessili. Un progetto virtuoso da cui tutti dobbiamo trarre esempio e prendere a modello».