La valorizzazione di prodotti tipici e della tradizione gastronomica locale, previsto dalla misura 19.3
“Sostegno allo sviluppo locale Leader”, con progetto di cooperazione interterritoriale “Filiere corte
e mercati locali”, si arricchisce, per il Gal “Serre Calabresi”, di nuove tappe: Torre Ruggiero,
Palermiti, Satriano e Vallefiorita.
I contributi stanziati dal Gruppo di Azione locale hanno concorso a dare vita a degustazioni, sagre e
show cooking, privilegiando l’agricoltura di prossimità e i prodotti a km 0.
Anche gli appuntamenti di fede e spiritualità, rispecchiano l’identità e la cultura di un territorio. A
Torre di Ruggiero si è fatta occasione di accoglienza e promozione del luogo, la VII tappa della
Pregrinatio della Lampada di Santa Domenica di Tropea. La pregrinatio, della lampada votiva è
iniziata nel 2023. A Torre la lampada è arrivata da Mandanici, piccolo comune della Sicilia. Il 5
ottobre la lampada andrà a Caraffa di Catanzaro. L’arrivo a Torre della peregrinato, ha significato
anche la presenza di amministratori provenienti dai dodici comuni, unite dal culto di Santa
Domenica e distribuiti tra Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Ad accogliere la lampada anche
l’Arcivescovo metropolita della Diocesi di Catanzaro-Squillace, Maniago, autorità regionali e
provinciali, oltre che amministratori locali. La serata è stata l’occasione per la degustazione di
prodotti tipici, che hanno spaziato dalla nocciola Tonda calabrese, tipica del luogo, ai salumi, ai
prodotti caseari al miele. Uno spettacolo con artisti delle famose trasmissioni Colorado e Zelig, ha
concluso la serata.
La manifestazione “Pane e calatura”, a Palermiti, ha aperto le porte dei caratteristici “catoj”, i bassi
delle case, stanze seminterrate, una sorta di cantina nella quale, a volte, ci si radunava con gli amici
a bere un bicchiere di vino o talvolta si teneva anche l’asino, mezzo di locomozione del passato.
Una manifestazione, promossa dall’Associazione Pietra Elisa che così ha rivitalizzato il centro
storico cittadino. I “catoj” hanno accolto l’allestimento di ambienti tipici di un tempo. Così è
avvenuto con il catojo del vino, nel quale una volta si vendemmiava, con tutti i relativi attrezzi, il
catojo con gli utensili della realtà rurale, quello del pane, il catojo che accoglieva la scuola popolare,
l’ambiente di lavoro di una sarta, vestiti antichi da sposa e una camera da letto. Luoghi, custodi di
storie, che saranno visitabili per tutto il mese di agosto e allestiti con la collaborazione dei cittadini
che hanno fornito diversi oggetti esposti. Per la serata di apertura si è scelto il tema “pane e
calatura”, con un richiamo al cibo povero contadino. Per “calatura” si intendeva il companatico,
qualcosa che accompagnasse il pane, che lo aiutasse a “calare”, come olive, formaggio, soppressata,
capicollo, ‘nduja annaffiato da un bicchiere di vino. In degustazione anche il più frugale pane e
origano e le leccornie fritte, quali zeppole e “muruniedhi”. La manifestazione si è avvalsa della
presenza, tra gli altri, dell’antropologa Patrizia Giancotti e del cantastorie Valentino Santagati.
Sempre a Palermiti, nella villa comunale, sì è svolta la “Sagra del maialino nero”, organizzata dalla
Pro Loco, in una serata di musica e festa. Piatto principe, offerto in degustazione, pasta e ragù,
realizzato con carni di maialino nero. Un animale, il cui allevamento, tipico della tradizione locale
era andato perso e che da alcuni anni è stato ripreso da un agriturismo del posto. Gioacchino Doria,
il presidente della Pro loco e consigliere regionale Unpli, ha evidenziato come si punti a far
riconoscere l’appuntamento quale “sagra di qualità”. Nell’occasione è stato possibile assaggiare altri
prodotti della tradizione, quali salumi e prodotti caseari.
Negli antichi vicoli del borgo, a Satriano, si è snodato il percorso enogastronomico della quarta
edizione di “Rughe piccanti”. Diverse isole culinarie hanno proposto salumi, formaggi, peperoni e
patate, zeppole e fritti vari, accomunati da un filo conduttore: il piccante. Da qui il nome della
manifestazione, con richiamo al piccantino prodotto da un’azienda della zona ionica. Una street
band itinerante ha animato la manifestazione, mentre gli allestimenti luminosi, collegavano l’una e
l’altra postazione per il indicare il percorso al visitatore, la cui attenzione è stata catturata anche da
mostre artigianali ed artistiche. Nell’ottica della promozione agroalimentare locale, erano presenti
anche gli stand di diversi produttori.
La “Festa della Montagna” a Vallefiorita è stata l’occasione per valorizzare l’economia prettamente
agricola e la tradizione gastronomica della zona. In degustazione pane ed olio, olive, sottoli,
formaggi e salumi di produzione locale. Un’opportunità per passeggiare tra i percorsi dell’area
attrezzata di località Schiavi, tra la frescura degli alberi secolari, di godere dell’area verde dedicata
al tempo libero. La manifestazione, ricorre ormai da alcuni anni, per contribuire alla valorizzazione
ambientale e paesaggistica della montagna e per farla apprezzare ai numerosi turisti presenti durante
il periodo estivo. La festa, quest’anno, ha assunto inoltre anche un taglio più improntato alle radici,
con un momento culturale di riflessione e dibattito sull’utilizzo del dialetto, un’iniziativa che ha
riscosso anche l’interesse di molti giovani.