Egregio signor Presidente,
per come le è ben noto, il prossimo 22 ottobre 2017 le comunità di Corigliano Calabro e di Rossano si recheranno alle urne per quel referendum consultivo sulla fusione dei due comuni che lei ha indetto nell’esercizio delle sue funzioni di presidente della Giunta della Regione Calabria.
Un processo che lei sta sostenendo sin dalle fasi embrionali e che ha supportato apertamente, con dichiarazioni chiare e cristalline, durante i lavori del Consiglio regionale in cui è stata discussa ed l’approvazione del referendum consultivo che siamo lieti di rammentare: «L’istituzione della città di Corigliano Rossano – disse il 27 gennaio 2017 – è fatto rilevante perché stiamo parlando della possibilità della costituzione di una città di 80 mila abitanti, che avrà un peso rilevante, che è collocata in una area strategica per la Regione che è la Piana di Sibari. Particolarmente rilevante perché in un territorio, in una regione che nel corso di decenni ha visto prevalere la litigiosità, la contrapposizione localistica, assumere una iniziativa come quella dei due consigli comunali che hanno deciso di dare vita ad una città è un fatto che va salutato positivamente e incoraggiato. Negli anni ‘80, ‘90 ricordo di non essere d’accordo, ed ero parlamentare, sulla istituzione della Provincia di Corigliano-Rossano, della Sibaritide, perché non era quella la risposta e non sempre è stato fatto bene quando si è ricorsa la proliferazione delle province in Italia. Ma ho sempre auspicato e sollecitato la nascita di una grande città nella piana di Sibari come volano per costruire servizi qualificati, per affermare un punto di riferimento di un comprensorio di 200 mila abitanti. Dobbiamo spingere per questa aggregazione perché c’è una grande visione in questa programmazione e pianificazione territoriale che deve avere una nuovo approccio e una nuova dimensione».
Queste sue parole ci hanno incoraggiato, signor Presidente, a proseguire spediti nella direzione che lei ha voluto indicarci. E nel mentre poniamo alla sua conoscenza la incongruente e ambigua presa di posizione del sindaco di Corigliano che in questi giorni sta scendendo in campo per una campagna referendaria contraria alla fusione, dopo aver approvato l’atto di impulso alla fusione, producendo uno strumentale ed interessato dietrofront, noi siamo qui a chiederle un ulteriore impegno, a dimostrazione della sua “fede” in Corigliano-Rossano. Il primo: il presidente della Regione interceda presso quel sindaco che ha valicato i limiti delle sue funzioni superando le prerogative esclusive del Consiglio Comunale di Corigliano Calabro; Il secondo: sempre nell’esercizio delle sue funzioni, il presidente ottenga un accordo fra Regione e Trenitalia per consentire a chi è residente nei due comuni, ma lavora o studia fuori sede, di poter tornare a casa per formulare al meglio quel grande principio di democrazia che è l’espressione del voto. Le chiediamo, pertanto, di attivarsi affinché con Trenitalia si stipuli, poiché ad oggi non ci risulta, un accordo per il consueto sconto “elettorale” sui biglietti che possa attestarsi non al 30 ma al 50% del costo del biglietto.
Certi di un suo interessamento, auspichiamo di poterla ringraziare il prossimo 23 ottobre per questo impegno e per quello teso a favorire il Sì al referendum.
Cordialmente
Ernesto Rapani
Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale