Ci siamo quasi. Tutta Italia attende con interesse il referendum del prossimo 22 ottobre riguardante la fusione tra Corigliano Calabro e Rossano.
“La fusione tra Corigliano e Rossano darà una spinta decisiva ai percorsi di fusione in atto” dichiara in una nota il presidente del Coordinamento nazionale per le fusioni Antonello Barbieri.
“Questo perché, per la prima volta in Italia – ribadisce – una fusione tra comuni supererebbe demograficamente un capoluogo di provincia, non per futili motivi, ma per aggiornare la governance amministrativa in base ad aree omogenee e come previsto dalla Costituzione”.
“Al riguardo – continua Barbieri – guardiamo con molto interesse la proposta di fusione anche tra Cosenza e Rende e più in generale la continua ricerca dello stato di benessere tra servizi e cittadino”.
“I comuni in Italia sono scesi sotto gli 8000, quasi 200 comuni in meno in 3 anni, ci sono tutte le condizioni per arrivare a 5000 nei prossimi 10 anni, le immense risorse che ne deriveranno, cambieranno il volto dei nostri territori, attirando investimenti e garantendo servizi ai cittadini oggi inimmaginabili. La rivoluzione dal basso è cominciata e non saranno becere strumentalizzazioni o l’attaccamento alle poltrone a fermarla!” – conclude Barbieri.