Facendo seguito alle numerose segnalazioni inviate da cittadini ed associazioni preoccupate per i numerosi abbattimenti delle alberature effettuate nei giorni scorsi nei viali di alcune zone a nord della città (si allegano alcune foto ricevute), il Circolo Legambiente Reggio Calabria “Città dello Stretto” e la Sezione Aspromonte del CAI hanno chiesto ai propri esperti di esaminare il piano “Cura del verde urbano e creazione di giardini attrezzati per la città Lotto 4 – Riqualificazione viali alberati – RC Nord” al quale il Comune ha dato avvio, dandone notizia nei giorni scorsi con un comunicato stampa in cui veniva annunciato l’importante finanziamento di 800.000 euro del PN METRO per la valorizzazione del verde cittadino, precisando che “l’intervento mira alla riqualificazione del patrimonio arboreo cittadino attraverso la sostituzione delle piante malate o morte con nuove specie arboree più adatte all’ambiente urbano”.
Intervento di cui, però, si è data notizia solo all’avvio dei lavori, senza alcuna concertazione o comunque interlocuzione con i cittadini in fase di progettazione come sarebbe stato opportuno. Una pratica virtuosa che non solo crea quel consenso che può nascere solo dalla conoscenza dei progetti, ma che potrebbe fare tesoro anche di numerose competenze, e che, ancora una volta, le associazioni chiedono diventi pratica costante di questa Amministrazione, in una fase, tra l’altro, di avvio di importanti interventi urbanistici.
In riferimento agli elaborati esaminati inerenti alla riqualificazione dei viali alberati della zona nord della città, pur riconoscendo la necessità di un intervento di riqualificazione del verde urbano, più volte auspicato, si rilevano alcune criticità.
Non si evince dalla Relazione specialistica allegata al Piano se siano state fatte delle perizie specifiche sui singoli alberi abbattuti che ne certificassero, come previsto, lo stato di “esemplari in cattivo stato vegetativo, decrepiti o morti” e ne giustificassero il taglio, anche perché molti di questi sembravano al contrario in perfetto stato vegetativo, e necessitanti solo di interventi di corretta manutenzione.
Per la valutazione delle specie da mettere a dimora, si ritiene coerente la scelta del Laurus nobilis (Alloro), benchè a lento accrescimento; delle perplessità derivano, invece, dall’indicazione delle altre specie arboree, (che a seconda della zona vengono definite prima, seconda o terza scelta), il Nerium oleander (Oleadro), la Photinia x fraeseri e la Metrosideros excelsa, poiché sono arbusti e non alberi, per cui solo dopo anni di potature accurate affidate a specialisti del settore potranno assumere un portamento arboreo. Inoltre, le ultime due sono “specie aliene”, cioè non autoctone. Al contrario, il Piano di Forestazione Urbana per le Città Metropolitane [PNRR_INVESTIMENTO_3.1_Allegato_1_Piano_forestazione.pdf (mase.gov.it)], tra le quali Reggio Calabria, indica un ampio elenco di specie arboree idonee alla fascia fitoclimatica specifica del nostro contesto urbano.
Inoltre, nel piano d’intervento si indicano solo tre specie, non tenendo conto, di fatto, dell’obiettivo primario dell’incremento della biodiversità ormai imposto da tutte le normative del settore.
Altre perplessità derivano dai tempi di completamento dei lavori e dalla pianificazione degli interventi, perché è evidente che se non verranno realizzati e completati per singolo lotto si rischia di lasciare l’intera zona nord della città priva di alberature per anni, con la conseguenza di non potere compensare in alcun modo non solo la loro importante componente estetica, ma soprattutto la perdita dei loro molteplici e riconosciuti benefici ambientali (riduzione dell’inquinamento acustico, miglioramento della qualità dell’aria attraverso l’assorbimento della CO2 e la rimozione del particolato, la mitigazione delle temperature e degli effetti del cambiamento climatico).
L’età e la grandezza delle piante che verranno messe a dimora, infatti, ma anche la loro certificazione e il piano della manutenzione successiva sono altri aspetti fondamentali. Da quel che appare, i primi esemplari piantati sono molto giovani e non solo saranno necessari molti anni per ripristinare lo stato attuale dei viali, ma richiederanno cure ed eventuali sostituzioni molto più a lungo dei 2 anni di manutenzione previsti nel piano. A tal proposito si fa notare che nel su citato Piano di Forestazione Urbana ed Extraurbana del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, varato dal Ministero della Transizione Ecologica nel 2021, più volte è indicata la necessità di un piano dettagliato di gestione e di manutenzione per un arco temporale di 7 anni successivi alla realizzazione degli interventi, finalizzato alla verifica puntuale della messa a dimora e della coltivazione post impianto, e di uno specifico programma di monitoraggio ecologico e naturalistico per misurare i benefici ambientali derivanti dall’intervento.
Infine, da un breve computo sembrerebbe che 142 esemplari verranno abbattuti nelle zone nord della città e 287 nuovi esemplari verranno complessivamente piantati. Ma poiché 97 andranno a ripristinare le cosiddette “fallanze”, cioè alberi mancanti nei filari dei viali, di fatto mancherebbero all’appello 94 alberi da piantare a risarcimento dell’intervento di taglio, come previsto dalla Legge Regionale n. 7/2024 “in materia di valorizzazione delle aree verdi e delle formazioni vegetali in ambito urbano”, con la quale non solo si proibisce l’abbattimento degli alberi se non in pochi casi tassativamente previsti (Art. 7, comma 4), ma all’Art. 8 comma 1 (Indirizzi per la piantagione compensativa) si dispone che “Al fine di garantire la conservazione e la rinnovazione del patrimonio arboreo (…), per ogni albero abbattuto (…), è prevista la piantagione, rispettivamente, di due o più alberi”.
Le Associazioni chiedono, pertanto, al più presto un incontro pubblico per un confronto ampio e propositivo sul prosieguo del piano d’intervento sul verde urbano.
CAI e Legambiente sugli interventi di riqualificazione delle alberature nella zona nord della città.
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