Primo ok dell’Europarlamento a una controversa stretta sulle norme a tutela della privacy che dovranno rispettare i giganti del web, da Whatsapp a Facebook, sino alle altre applicazioni per smartphone o servizi offerti online. La commissione libertà civili ha approvato con una risicata maggioranza – tra l’altro con l’opposizione del Ppe – le nuove misure, che dovranno però ancora passare dalla plenaria oltre che essere negoziate insieme a Consiglio e Commissione, prima di arrivare al testo legislativo definitivo sulla e-privacy.
Le nuove norme offrono più tutele sul fronte della geolocalizzazione degli utenti e l’accesso ai supporti elettronici (deve essere sempre chiesto il consenso), sui cookies e l’obbligo di fornire il servizio anche se l’utente non consente di tracciare la sua attività online, e una protezione ‘per default’ della privacy incluso per i sistemi di accesso a internet. I consumatori europei del Beuc hanno accolto con favore il testo dell’Europarlamento, parlando di “grande passo avanti” per “rimettere i consumatori alla guida”.
Di parere completamente opposto l’industria digitale e non, secondo cui si tratta invece, nelle parole di BusinessEurope, secondo cui le nuove norme contraddicono la legislazione già esistente sulla privacy (Gdpr), dimostrando che “ha prevalso la fretta sulla qualità”.