Un’Italia stremata dalla guerra doveva decidere il suo futuro: o mantenere il tradizionale assetto monarchico o incamminarsi per una strada nuova, quella di una repubblica che meglio fosse in grado di segnare una rottura netta con il passato. E allora questa nuova scelta doveva essere comunicata, diffusa tra la gente affinché potesse crescere e soprattutto essere condivisa. Lo fecero i partiti ma anche la stampa soprattutto quella quotidiana. Nasce così la mostra “Comunicare la democrazia. Stampa e opinione pubblica alle origini della Repubblica”, nata su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei ministri, e che sarà possibile visitare a Montecitorio, Sala della Regina, da oggi al 17 novembre 2017. Un viaggio tra i titoli, gli editoriali, le notizie che rimbalzarono da una testata all’altra. Documenti in esposizione che testimoniano l’impegno dei giornalisti dell’epoca, al di là degli schieramenti, nella comune costruzione dei questa Italia nuova.
“Un’Italia frastornata dalla disastrosa fine di un regime ventennale, ferita nei corpi e nelle coscienze – spiegano i curatori della mostra – si trovò nel 1946 di fronte alla scelta decisiva per il suo futuro destino. Si trattava di scegliere tra il mantenimento del tradizionale assetto istituzionale monarchico, oppure incamminarsi per una strada nuova, quella di un Repubblica che meglio fosse in grado di segnare una rottura netta con il passato. Divenne allora fondamentale coinvolgere i cittadini sul senso profondo di una tale opzione”. La mostra invita il visitatore ad attraversare la penisola quasi inseguendo titoli, editoriali, notizie in vista dell’impegno comune del giornalismo di quegli anni. (ANSA).
Comunicare la democrazia, mostra dal 17 ottobre alla Camera
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