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Biotestamento, sindaci firmano: la legge subito in Aula

Redazione

Raccolto da 27 sindaci l’appello dell’Associazione Luca Coscioni per il passaggio immediato in Aula della legge sul Biotestamento. Tra i firmatari, i primi cittadini di Milano, Roma, Napoli, Torino, Parma e Livorno. “Viviamo uno stallo dovuto alle responsabilità della relatrice, il Presidente De Biasi, che se si fosse dimessa a giugno quando la situazione era già ben delineata, a quest’ora staremmo già votando”, ha affermato dice Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione. Che aggiunge, “Finora ha promesso di farlo già in sette occasioni, se riuscisse a farlo realmente potremmo essere finalmente testimoni di una svolta significativa…. Ogni giorno che passa è un giorno perso, visto che siamo a fine legislatura e la legge è vittima delle esigenze delle coalizioni e delle correnti interne dei partiti”.

Cappato, accordo Renzi-Alfano per non votare
“E’ evidente che c’è un accordo di vertice di partito Renzi-Alfano per non far andare al voto finale sul biotestamento. Non vedo altro motivo. La relatrice De Biasi che e’ favorevole al biotestamento ha promesso di dimettersi, il tempo è scaduto, io credo che si dimetterà quando sarà troppo tardi” . A dirlo è Marco Cappato, esponente dei Radicali e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, a margine del convegno “Autodeterminazione terapeutica e questioni di fine vita” organizzato dall’Associazione Luca Coscioni.

Gallo (Coscioni),legge rischia non vedere luce
C’è un ‘sentire’ popolare favorevole al biotestamento e anche ad altri temi come l’eutanasia, ma c’è un rischio estremamente concreto che la legge sul testamento biologico non veda la luce in questa legislatura: per questo è importante parlarne, per tenere alta l’attenzione. A lanciare l’allarme sono gli esperti riuniti al convegno “Autodeterminazione terapeutica e questioni di fine vita”, organizzato dall’Associazione Luca Coscioni. “L’interesse crescente si scontra con la lentezza, le resistenze, le ostilità che incontra il provvedimento sul piano parlamentare, in quello che sembra ancora una volta destino di una normativa che rischia (più che e’ un rischio è un timore concreto) di non trovare la luce”, spiega Luigi Manconi, presidente Commissione straordinaria Diritti Umani. Aggiungendo che “il dolore resta una problematica negletta. Non viene mai messo al centro, resta ai margini”. E Filomena Gallo, segretario dell’Associazione Luca Coscioni, ricorda che “era il 1985 quando il tema è entrato per la prima volta in Parlamento, ora nel 2017 corriamo il rischio di non avere la legge per i tempi stretti della legislatura”. “La relatrice De Biasi ha spiegato che si dimetterà, si vede che i tempi e la volontà politica non corrispondono al sentire dei cittadini”.

Bonino, non bisogna arrendersi ma insistere
“Il biotestamento viene ritenuto una legge buona ma inopportuna. Il senso non è indecifrabile: e’ chiarissimo, e’ inopportuna elettoralmente parlando. Siamo a fine legislatura ma credo che non bisogna arrendersi, piuttosto persistere e continuare. Non va dato niente per scontato, non c’è niente di più fragile della politica”. A dirlo Emma Bonino, intervenendo al convegno “Autodeterminazione terapeutica e questioni di fine vita” organizzato dall’Associazione Luca Coscioni. “Se e quando opportunamente verrà approvata si dirà che è una legge che cambia il Paese, ma il Paese è già cambiato, in termini di opinione pubblica” ha aggiunto, spiegando anche che “il pacchetto delle leggi definite ‘buone ma inopportune’ è pesante e riguarda milioni di cittadini”. “Non esiste dignità senza libertà di scelta – ha concluso – quale dignità è possibile se è preclusa la libertà di scelta?”.

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