Il Rosatellum 2.0 approda in Aula al Senato in un clima tesissimo, dopo l’abbandono, ieri, da parte di M5s, Mdp e Si della Commissione Affari costituzionali, durante il voto degli emendamenti. Sul testo c’è l’ipotesi della fiducia.
“L’eventuale fiducia sulla legge elettorale – dice Roberto Speranza a Radio Capital – non sarà l’ultimo voto di questa legislatura ma il primo della prossima: vorrà dire che avremo le larghe intese Fi-Pd. Io chiedo al Pd di fermarsi“. “Se rinunciano a chiedere i voti segretici penseremo seriamente se mettere o meno la fiducia”, ha detto il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti rispondendo al Senato alla domanda dei cronisti se il voto di fiducia sul “Rosatellum” sarebbe stato ugualmente chiesto dal governo nel caso in cui le opposizioni avessero rinunciato ai voti segreti. Per il momento solo il M5S di voti segreti ne ha chiesti 17. Ieri Pizzetti prima della seduta della Commissione aveva già preannunciato la fiducia in Aula per evitare i voti segreti, come “legittima difesa” dinanzi al ricorso “ostruzionistico” delle minoranze al voto segreto.
“Una scusa” quella del voto segreto, secondo Cecilia Guerra (Mdp) per mettere la fiducia e blindare così il testo. I lavori della Commissione, che sarebbero dovuti andare avanti ad oltranza per votare tutti i 179 emendamenti sono iniziati in un clima teso, con l’illustrazione delle proposte di modifica da parte di M5s, Mdp e Si. Quando il relatore Salvatore Torrisi (Ap) ha espresso parere negativo su tutte le proposte, e dopo la bocciatura di una ventina di esse, i tre gruppi che si oppongono al Rosatellum 2.0 per protesta hanno abbandonato i lavori: “non daremo l’alibi alla maggioranza di sostenere che in Commissione si è proceduto in maniera regolare”, ha spiegato Doris Lo Moro di Mdp.