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L’Italia del meridione nomina la nuova referente Idm donne

Redazione

L’Italia del Meridione è un Movimento che ha trovato nei giovani (IDM GIOVANI) una leva importante ma riteniamo altresì funzionale alla crescita dello stesso e evidentemente in linea con l’impostazione dei vari Dipartimenti di cui il movimento ha inteso avvalersi, investire e dare maggiore forza e vitalità alla sezione IDM DONNE”. Queste le parole espresse dal Segretario Regionale Nicodemo Filippelli dopo la nomina della nuova referente regionale di IDM DONNE: Gabriella De Seta. Già referente regionale del Movimento De Seta subentra a Sabrina Pacenza, che per motivi professionale ha deciso di rimettere la carica, “A lei va il nostro più sincero e sentito ringraziamento per il lavoro svolto, certi che il suo contributo continuerà ad essere importante e sempre in prima linea”, questo l’encomio del Movimento.

Da parte sua la neoeletta si è così espressa: “La formalizzazione di una sezione femminile non ha nulla a che vedere con anacronistiche considerazione in merito al valore, al ruolo, alle considerazioni di genere o parità, il nostro è un Movimento che partendo dal basso ha sempre fatto proprio il senso d’inclusione sostanziale e non solo formale e questa è anche la nostra forza. IDM DONNE è semplicemente un ulteriore strumento di cui avvalerci nella condivisione d’intenti per discutere e prendere parte anche nei contesti istituzionali e ufficiali a trattazioni specifiche (Welfare-Sociale-Lavoro-Scuola), organo funzionale alla divulgazione di messaggi e contenuti del Movimento e per poter esprimere con forza e convinzione anche la nostra idea di una nuova politica che deve mirare a considerare le donne non soltanto un obbligo formale, giusto o necessario ma ovvio.

Il divario di genere mina la legittimità stessa di un sistema democratico, fortemente compromesso dal perdurare di una disuguaglianza che ancora oggi rimane altissima e gli ultimi dati statistici confermano la necessità di un fenomeno che non può essere ignorato. La consapevolezza di questo divario nell’impegno istituzionale deve spronare ad azioni mirate anche a partire dai contesti più piccoli come i comuni e poi gli enti provinciali e regionali, dove la nostra sempre più pregnante presenza s’impegnerà ad istituire tavoli su tali argomentazioni.

Agire partendo dai propri territori e comunità, intendere esigenze e problematiche, offrendosi non solo all’ascolto ma anche alla realizzazione di momenti d’incontro per formalizzare azioni concrete da proporre nei disparati contesti della politica e della società, questo il mio impegno.

Tutti gli organismi pubblici, a qualunque livello, dovrebbero essere incoraggiati ad adottare strategie che permettano alle voci delle donne, in tutta la loro diversità, di essere udite, di partecipare e di essere rappresentate. Essere elettrice significa anche essere elette, oggi è senza dubbio quanto mai paradossale dover discutere ancora in termini di acquisizione di diritti attraverso la legge ma, come è considerato da molti, è un male necessario al raggiungimento e al riconoscimento reale del proprio ruolo. E vengono in mente, allora, le parole di quelle grandi donne che il mondo l’hanno cambiato davvero, come Marie Curie, prima scienziata a vincere ben due Premio Nobel, che scrisse:

“Non si presta mai attenzione a ciò che è stato fatto; si vede soltanto ciò che resta da fare”.

Molto rimane da fare ma tanto è stato fatto, ma nel rispetto di ciò che c’è stato lasciato in eredità siamo chiamate oggi a perseguire se non più la strada della protesta, delle rivendicazioni, delle lotte per il riconoscimento dell’uguaglianza, quella dell’agire aprendo così un dibattito politico nuovo che s’incentri sulla condivisione degli intenti e d’impegni reciproci nel rispetto dei ruoli.

Questa è la strada che vuole perseguire l’Italia del Meridione e di tutto questo nel ruolo che mi è stato affidato me ne farò portavoce”.

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