La Commissione europea ha avviato il lavoro per facilitare la mobilità di equipaggiamenti e truppe militari sul territorio dell’Unione. Si tratta di un approccio in due fasi, che vede il suo punto di partenza oggi, col lancio di una roadmap in cui si delineano i passi da fare, in un percorso, che attraverso la consultazione con Stati membri e Nato, porterà a un piano d’azione per il marzo prossimo.
Le questioni da affrontare vanno dai requisiti per il trasporto sicuro di merci pericolose, alle leggi in materia ambientale, alla disponibilità e adeguatezza di infrastrutture di trasporto. E proprio al fine di identificare ostacoli, barriere e lacune, di recente è stato istituto anche un gruppo di lavoro ad hoc, presso l’Agenzia di difesa europea (Eda). “Mentre andiamo avanti con la Cooperazione permanente strutturata (Pesco) per rendere la nostra difesa più efficace, abbiamo deciso di rafforzare la mobilità militare tra gli Stati membri dell’Ue in cooperazione con la Nato”, ha spiegato in una nota l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini.
“Il movimento rapido del personale e dell’equipaggiamento militare sono ostacolati da barriere fisiche, legali e regolatorie. Questo crea inefficienze nella spesa pubblica ritardi e soprattutto grandi vulnerabilità. E’ tempo di massimizzare le sinergie civili e militari anche attraverso il nostro network di trasporti in modo efficiente e sostenibile”, ha affermato in una conferenza stampa il commissario Ue ai Trasporti Violeta Bulc.