In occasione della iniziativa “il Mibact per la fotografia – nuove strategie e nuovi sguardi al territorio” promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Crotone che si è tenuto ieri sera presso la Camera di Commercio, che ha visto interventi di grande spessore su un tema particolarmente importante e di grande attualità, l’assessore alla Cultura Antonella Cosentino ha svolto una dettagliata relazione apprezzata dai presenti ed in particolar modo da Lorenza BravettaConsigliera del Ministro Franceschini per la valorizzazione del patrimonio fotografico nazionale.
L’assessore Cosentino ha espresso la soddisfazione dell’Amministrazione comunale per l’evento che in Calabria, grazie alla lungimiranza dell’Associazione Lunarosa privilegia Crotone come sede del dibattito sugli Stati generali della fotografia. “Il dibattito nazionale sulla fotografia che il Ministro Franceschini ha avviato dalla scorsa primavera “Mibact per la fotografia: nuove strategie e nuovi sguardi sui territori” e che ci fa riflettere sullo statuto ontologico della fotografia, se riproduzione mimetica del reale, se insostituibile funzione documentale, se ancora linguaggio dalla correlata portata affettiva, comunque evidenzia che la fotografia rappresenta un indiscutibile patrimonio storico, da custodire, tutelare e valorizzare per ripercorrere la storia dei luoghi, dei paesaggi, delle comunità, delle civiltà, e, partendo da questa, coglierne le potenzialità e le vocazioni. E ciò particolarmente in un Paese come quello italiano, caratterizzato da territori, strutture urbanistiche e architetture così varii per essere stati segnati da storie e processi organizzativi e civiltà fra loro diversi. La fotografia anche come strumento politico per innescare processi di confronto che, plasticamente, rappresentino le diverse evoluzioni dei vari territori e che consentano sintesi delle tante culture affermatesi in Italia e in Europa, storicizzandone le commistioni” ha detto l’assessore Cosentino
“La citazione del grande antropologo De Martino, premessa dell’incontro odierno, ci riporta a quel villaggio vivente nella memoria a cui l’immagine e il cuore dovrebbero sempre poter tornare e che la fotografia ben si adatta ad alimentare e a fare vivere. La fotografia indubbiamente è uno strumento unico per la conservazione della memoria per una comunità che nelle diverse fasi del suo percorso storico ha necessità di ripercorrere il proprio passato, di scrutare nelle pieghe della storia e di riannodare i fili, anche quelli più antichi. E non tanto per restare fedeli ad una logica di continuità, quanto per istituire una logica della propria riconoscibilità, nella lucida consapevolezza che proprio su questa si possono costruire i processi di apertura al cambiamento e alla trasformazione.
Da più tempo questa Amministrazione ribadisce la necessità che per avviare seri, fondati e consapevoli processi di sviluppo c’è urgenza di costruire innanzitutto una più profonda e radicata consapevolezza della propria identità e un più motivato, strutturato e razionale senso di appartenenza. E tutto ciò passa attraverso la conoscenza capillare, epidermica, empatica della propria storia. Non c’è senso di appartenenza, non può esserci consapevolezza della propria identità, se manca il senso della storia del proprio territorio, se è assente la coscienza di fare parte di un ininterrotto, secolare, millenario percorso storico. Questa città deve poter risalire ai processi stratificati nel tempo, alimentare la memoria della propria storia, e tenerla viva nel cuore, ed amarla e custodirla e ad essa ritornare nei momenti topici, quelli delle decisioni e delle scelte” ha aggiunto nel suo intervento l’assessore alla Cultura
“La presenza di un fornito archivio fotografico costituirebbe indubbiamente un grande aiuto per correggere la labilità della memoria di quanti si trovano a decidere e a scegliere senza avere purtroppo contezza della storia, economica, sociale, produttiva, antropologica di un contesto, delle trasformazioni del paesaggio. La fotografia può rivelarsi uno strumento politico prezioso nel documentare contraddizioni, ferite e cicatrici vissute e impartite a territori e comunità. Emblematico il caso della nostra Crotone. La comunità crotonese, agli inizi del secolo scorso si caratterizzava come il granaio della Calabria, negli anni trenta, per la presenza dell’energia dei laghi silani, diventava l’unica città industriale della Calabria, alla fine del Novecento con la delocalizzazione produttiva assisteva impotente alla chiusura delle sue fabbriche oggi quasi tutte smantellate e ai licenziamenti in massa, senza riuscire ad individuare itinerari e percorsi lungo i quali ipotizzare nuove attività produttive. E se per decenni Crotone ha goduto del reddito medio più alto della Calabria, è anche vero che per “adottare” la forza lavoro proveniente dall’hinterland ha dovuto altresì subire processi di inurbamento accompagnati dalla speculazione edilizia, in assenza di nuovi modelli sociali, urbanistici e relazionali, col sacrificio spesso del proprio patrimonio storico archeologico e anche architettonico. E ancora oggi troviamo difficoltà nel delineare una nostra propria auto rappresentazione, a collocarci consapevolmente nella storia e nel tempo dei processi culturali ed economici nazionali e internazionali” ha proseguito l’assessore Cosentino
“Siamo convinti che solo ponendo al centro dell’attività amministrativa politiche culturali volte a coinvolgere tutti, associazioni, organizzazioni, scuole, cittadini, bambini, giovani, famiglie, in un radicale progetto di acquisizione di conoscenze, si possano elaborare consapevolezze di appartenenza e di identità, condizioni irrinunciabili per poter guardare con fiducia al futuro ma anche per impedire errori se non addirittura scempi. E uno strumento irrinunciabile per tale percorso è l’attivazione dell’Archivio di Stato, del quale questo Assessorato ha fatto richiesta e per l’istituzione del quale abbiamo messo a disposizione spazi ampi e funzionali che sono stati già oggetto di sopralluogo da parte del Mibact. Questa città in questo 2017 si fregia del bollino “Città che legge”, per le continue attività di lettura organizzate lo scorso anno nei locali pubblici, nelle piazze, nelle attività commerciali.
Una febbrile attività è quella avviata già dallo scorso anno con gli Istituti scolastici attraverso dei protocolli che mettono a disposizione delle scuole esperti di storia antica locale, per attivare progetti formativi per i docenti al pomeriggio e in orario curricolare per gli studenti, sulla storia greca e su Pitagora, sulla comunità pitagorica, sulle figure femminili, sui grandi medici di allora, Alcmeone e Democede, sui grandi campioni dello sport, da Milone a Faillo, ai numerosi campioni olimpionici, affinché i cittadini conseguano quelle conoscenze e maturino quella consapevolezza che sono imprescindibili perché si sviluppi tra tutti il senso di appartenenza. Un’attività che ha il conforto di avere incontrato l’apprezzamento delle Associazioni culturali e dei gruppi più attenti, che collaborano con l’Amministrazione diffusamente.
Accanto a quella, il potenziamento della dotazione libraria della nostra Biblioteca comunale attraverso l’istituzione del fondo librario “Pitagora”, affinché tutte le pubblicazioni esistenti sul filosofo e matematico, sul pitagorismo e sulle figure della comunità pitagorica, possano essere immediatamente accessibili e di pronta consultazione” ha aggiunto l’assessore.
“Infine il progetto Antica Kroton, “il programma d’area di attrazione naturale e culturale di rilevanza strategica”, originariamente Accordo di Programma Quadro, poi inserito nel finanziamento regionale PAC 2016, che ha impegnato l’Amministrazione comunale nell’elaborazione di un piano d’azione, condiviso puntualmente con il Segretariato regionale del Mibact, deliberato nello scorso mese di luglio, per riportare alla luce parti dell’impianto urbanistico antico della città magno greca e realizzare una musealizzazione diffusa finalizzata anche ad attivare processi di rigenerazione urbana e valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali e che è in attesa di essere oggetto di confronto tecnico con la Regione Calabria. Il fine è ovviamente quello di migliorare la capacità di attrazione del patrimonio culturale locale, potenziandone la accessibilità, la fruibilità e la conoscenza soprattutto ai fini del turismo e del turismo culturale, rafforzando il sistema dell’industria culturale e creativa anche attraverso l’utilizzo della strategia dell’innovazione e della specializzazione intelligente e la sua integrazione con lo stesso sistema turistico.
Ai fini del turismo culturale abbiamo anche elaborato il progetto del cammino della magna Grecia come patrimonio Unesco che non intende essere alternativo nei confronti della proposta della Magna Grecia come patrimonio UNESCO, perché rappresenta un ulteriore e diverso obiettivo da conseguire, quello cioè di delineare nel nostro Sud i percorsi dei cammini, così tanto frequentati e battuti in Europa, nel nord e centro Italia, un ulteriore obiettivo da realizzare soprattutto attraverso gemellaggi tra le città e protocolli da istituire tra i Comuni delle città che insieme decidono di delineare i percorsi di mobilità pedonale tra i loro territori” ha proseguito l’assessore
“Nel formulare gli auguri all’Associazione Lunarosa e un buon lavoro a tutti i partecipanti della tavola rotonda, l’auspicio che l’Amministrazione comunale formula, anche per la presenza odierna della Consigliera del Ministro Franceschini, Bravetta, è che la forza delle immagini del nostro patrimonio culturale, archeologico, architettonico, urbanistico e paesaggistico educhi noi cittadini a vedere la bellezza del nostro territorio proteggendola e salvaguardandola, e che la forza delle stesse immagini inviti il mondo a fare esperienza della bellezza del nostro territorio” ha concluso l’assessore Antonella Cosentino.