Un pregiudicato cutrese condannato a 2 anni di reclusione per usura, dei quali deve ancora scontare 7 mesi e 27 giorni di reclusione, è stato arrestato dai carabinieri nel reggiano. L’uomo era già finito in manette anche nella recente indagine Aemilia del maggio del 2010: assieme ad altre quattro persone tutte originarie di Cutro era stato arrestato per il reato di usura.
Le indagini erano partite circa un anno prima da un controllo fiscale effettuato nei confronti di un imprenditore edile di Scandiano, che aveva rivelato un giro di fatture false, ritenuto come una copertura per fare fronte a prestiti a tassi di usura.
Le successive indagini – grazie alle intercettazioni telefoniche – avevano permesso di accertare che trovandosi in difficoltà economiche, l’imprenditore aveva chiesto e ottenuto prestiti di denaro per 100 mila euro; prestiti che erano stati concessi con assegni o in contanti e prevedevano la restituzione con un interesse che variava dal 10 al 15% mensile.
I prestiti, come rilevato dalle indagini, erano accompagnati da minacce e intimidazioni che l’imprenditore avrebbe subito passivamente per il timore di ritorsioni, come dimostrato dalla totale assenza di denunce o di collaborazione alle indagini.