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Pci Reggio: “urge Commissione antimafia altro che Comitato”

Redazione

Qualche giorno fa il Procuratore della Repubblica Nicola Gratteri, tra i massimi inquirenti ed esperti del fenomeno della ‘ndrangheta, durante una manifestazione pubblica tenuta a Reggio ha testualmente affermato che “un anno fa noi abbiamo documentato, carte alla mano, come personaggi celebrati nelle vie e nelle piazze di questa città in realtà fossero in combutta con i massimi boss dell’epoca. Lo abbiamo detto anche pubblicamente. E dopo tutti lo hanno dimenticato. Inclusa questa amministrazione. Si tratta di una forte presa di posizione che è stata volutamene ignorata da tutti i settori politici che evidentemente, nessuno escluso, non possono fiatare o proferire parola sul tema della lotta alla ‘ndrangheta; affermazioni, quelle del Procuratore Gratteri, che lasciano poco spazio alle interpretazioni”.
A ricordare le affermazioni del magistrato è il Partito Comunista di Reggio che interpreta il messaggio del procuratore come una “chiara bocciatura per la giunta Falcomatà” un’amministrazione secondo il Pc “alla prova dei fatti, scadente ed inadeguata”.
“Ironia della sorte – proseguono dal partito – le limpide e condivisibili parole del Gratteri sono state pronunciate proprio nel momento in cui la fallimentare amministrazione Falcomatá avrebbe deciso propagandisticamente la costituzione di un comitato antimafia cittadino di cui non si conoscono le finalità, a meno che non ci vogliano convincere che con l’eventuale approvazione di una relazione semestrale o annuale si possa incidere, a Reggio Calabria, nella lotta alla ‘ndrangheta”.
“Al netto delle oggettive obiezioni riguardanti anche i tempi di questa decisione che arriva dopo ben tre anni dall’insediamento di un’amministrazione che – ricorda ancora il Pc reggino – entrò in carica proprio dopo lo scioglimento del comune per mafia (primo caso in Italia per una città capoluogo), pare opportuno rammentare ed evidenziare che la giunta Falcomatà non ha assolutamente le carte in regola per potersi ergere a baluardo e protagonista nella lotta alla ‘ndrangheta sono, infatti, troppe le riserve su questo delicatissimo tema legate agli agghiaccianti e discutibili atti concreti assunti dal sindaco Falcomatà. Forse, in maniera puerile ed infantile, Falcomatà ha immaginato che i reggini abbiano dimenticato le sue gravi malefatte nonchè i tanti silenzi come quelli successivi alle pesantissime parole del Procuratore Gratteri”.
“Pertanto, – rammenta ancora la federazione – circostanze e fatti amministrativi evidenziano inequivocabilmente l’assoluta impossibilità, da parte del sindaco Falcomatàe della sua inadeguata amministrazione, di poter rappresentare un simbolo o un esempio sul tema non semplice della lotta senza quartiere alla ‘ndrangheta e alle sue molteplici infiltrazioni ad ogni livello. Insomma, da un piccolo campione di pochi atti politici-amministrativi consumati dal fallimentare sindaco Falcomatà emerge, come evidenziato dalle parole del Procuratore Gratteri, un quadro drammatico ed opaco che coinvolge l’attuale amministrazione comunale di Reggio Calabria”.
“Per molto, ma molto meno, decine di comuni sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Pertanto, – conclude la nota – altro che Comitato Antimafia, auspichiamo e rilanciamo, ancora una volta, l’improcrastinabile necessità dell’invio della Commissione d’accesso antimafia al comune di Reggio Calabria”.

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