Nell’ultima seduta di Giunta, su proposta del Vicepresidente Antonio Viscomi, sono stati approvati due importanti provvedimenti relativi al personale.
Il primo riguarda l’autorizzazione alla stipula del contratto integrativo decentrato per l’anno in corso. A tal proposito, il Vicepresidente ha dichiarato: “dopo aver riallineato nella seconda metà del 2015 i contratti decentrati non stipulati a partire dal 2012, e quindi avendo consentito ai lavoratori di recuperare ben quattro annualità contrattuali, si conferma in tal modo il raggiungimento anche quest’anno dell’obiettivo di assicurare una reale coincidenza tra annualità contrattuale di riferimento e anno di stipulazione del contratto e ciò anche in periodi in cui altre amministrazioni trovano serie e consistenti difficoltà a chiudere i contratti decentrati e a garantire ai lavoratori finanche i trattamenti economici minimi. In Regione Calabria ciò non avviene, nonostante tutte le ben note difficoltà di bilancio e nonostante la permanente necessità di riservare consistenti quote di finanziamento a forme di sostegno verso condizioni di disagio sociale e lavorativo di tanti cittadini senza reddito”.
“Il secondo provvedimento riguarda l’adozione dell’atto di indirizzo per la ricognizione delle forme flessibile di impiego e il superamento delle condizioni di precarietà lavorativa. Si tratta del primo passo per dare attuazione alla “riforma Madia” sulla stabilizzazione, secondo un percorso progressivo da svolgere nell’arco di tempo 2018-2020, del personale che ha stipulato contratti di lavoro flessibile in cui la Giunta assume la veste formale di controparte contrattuale. Viceversa, per il personale che presta attività presso gli uffici regionali ma che dipende ed è stato assunto da altri enti, i meccanismi di stabilizzazione, disciplinati dalla legge nazionale e da quelle regionali, devono seguire altre procedure con il diretto e prioritario coinvolgimento del Dipartimento Lavoro e dei diversi Enti strumentali titolari dei rapporti giuridici di lavoro interessati alla stabilizzazione. Per raggiungere il risultato atteso da molti e da tanto tempo, il Dipartimento Personale dovrà effettuare – avanza la spiegazione – a decorrere dall’inizio del mese di gennaio 2018 – e comunque prima dell’adozione del piano dei fabbisogni o della scadenza del termine di cui all’articolo 22, comma 1, del D.lgs. n. 75/2017 – una ricognizione del personale potenzialmente interessato e delle esigenze oggettive di professionalità da reclutare attraverso tali procedure”.
“Fatto ciò, – continua Viscomi – dovrà poi predisporre un atto interno, nel rispetto delle forme di partecipazione sindacale, al fine di evidenziare le risorse umane in possesso dei requisiti necessari per accedere alla stabilizzazione previsti dall’articolo 20, commi 1 e 2, del D.lgs. n. 75/2017, indicando contestualmente le procedure più efficaci e funzionali al raggiungimento delle finalità previste dalla normativa in esame, nonché le modalità di svolgimento delle eventuali procedure concorsuali. Sempre il Dipartimento dovrà procedere alla quantificazione delle ordinarie facoltà assunzionali utilizzabili per le finalità di cui al detto articolo 20 nonché alla eventuale quantificazione, nella misura ed alle condizioni previste dalla legge, delle risorse necessarie per l’innalzamento degli ordinari limiti finanziari per le assunzioni a tempo indeterminato”.
“All’esito, il Dipartimento dovrà trasmettere alla Giunta regionale gli esiti dell’attività di ricognizione – spiga la nota – unitamente alla precisazione delle capacità assunzionali, al fine di definire, come richiesto dalla legge, non solo le ragioni delle scelte delle professionalità da reclutare, ma anche quelle relative all’an, al quomodo ed al quando del reclutamento medesimo, previa verifica della indisponibilità delle figure di cui al punto precedente, ai sensi dell’articolo 34-bis del D.lgs. n. 165/2001, per come precisato al punto n.3.2.2 della circolare n. 3/2017 della Funzione Pubblica. Sarà poi il Dipartimento Bilancio ad attestare la sostenibilità, a regime, della spesa del personale interessato dal superamento del precariato, previa certificazione da parte del Collegio dei Revisori della sussistenza delle correlate risorse finanziarie, ed a prevedere nel bilancio regionale la contestuale e definitiva riduzione del valore di spesa utilizzato per le assunzioni a tempo indeterminato dal tetto di cui al predetto articolo 9, comma 28, provvedendosi conseguentemente alla redazione del piano delle assunzioni per il 2018. Pertanto, si potrà ricorrere a quanto previsto dalla legge nazionale in ordine al rinnovo o alla proroga, a cura del competente Dipartimento Personale dei rapporti di lavoro flessibili in essere, del personale destinatario della misura volta al superamento del precariato, al fine di garantire la continuità dei servizi, anche prima dell’inizio delle suddette procedure”.
“Il percorso disegnato dalla legge Madia – ha affermato, in conclusione, il Vicepresidente Viscomi – non è certo facile ed è irto di ostacoli, ma l’obiettivo prioritario è risolvere le incertezze professionali, e quindi anche personali e familiari, di molti nostri dipendenti. L’importante è seguire un iter preciso, trasparente e coerente con le leggi nazionali, al fine di evitare problemi successivi per gli stessi lavoratori. Il senso della delibera approvata è proprio questo: assicurare massima trasparenza e massima chiarezza nel rispetto di quanto previsto dalla legge. Reputo che al più presto possano attivarsi le procedure di stabilizzazione anche presso gli altri enti regionali anche in virtù della tempestiva attivazione da parte dei Dipartimenti vigilanti interessati. E ciò non solo nell’interesse dei lavoratori ma anche nell’interesse della struttura di riferimento: chi lavora in condizioni precarie non è più efficiente né più produttivo, è solo più debole e rende più debole la stessa organizzazione in cui presta la propria attività”.