– “Fonti tecniche di prova hanno attestato come la campagna elettorale per il rinnovo degli organi elettivi sia stata caratterizzata da un’illecita acquisizione dei voti che ha riguardato, direttamente o indirettamente, esponenti della maggioranza e della minoranza consiliare”. E’ uno dei passaggi della relazione al Presidente della Repubblica fatta dal ministro dell’Interno Marco Minniti che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Lamezia Terme, terza città calabrese con i suoi 70 mila abitanti, decretato il 22 novembre scorso. Minniti afferma che la relazione del Prefetto alla luce dell’accesso antimafia effettua un “raffronto tra le risultanze dell’accesso attuale e quelle che diedero luogo agli scioglimenti nel 1991 e nel 2002 rinvenendo, in assoluta continuità, la persistenza delle medesime dinamiche collusive e dell’operatività degli stessi personaggi di spicco delle organizzazioni criminali dominanti”.
L’accesso era stato disposto dal Prefetto di Catanzaro nel giugno 2017.
“Trovano purtroppo conferma i fondati timori di provvedimenti figli di superficialità e approssimazione, stante anche l’ostinato rifiuto ad accogliere l’apporto collaborativo ai fini dell’espletamento dell’attività di indagine sollecitato invano dal sindaco” è stato il commento dell’ex sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro in un post apparso sul suo profilo Facebook.
Voti illeciti, sciolto comune Lamezia,
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