Interdetto per bancarotta e peculato, continuava a dirigere in prima persona attività commerciali formalmente intestate a moglie e figlio. I finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Catanzaro hanno arrestato e posto ai domiciliari l’imprenditore Giuseppe Cristaudo, di 48 anni, di Lamezia Terme, eseguendo contestualmente il sequestro preventivo di 7 sue società.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura. Attivo nel settore della gestione di sale gioco e biliardi, videogames e slot machine, l’imprenditore era stato coinvolto nell’Operazione “Tyche 2” e in quel contesto a lui e alla moglie Titina Caruso era stato imposto il divieto temporaneo di esercitare ogni attività di impresa. Cristaudo, però, si sarebbe recato in azienda dove contattava fornitori, impartiva direttive e si occupava degli incassi. Le società sequestrate sono attive nel settore del gioco, dell’ospitalità e del noleggio di imbarcazioni da diporto.
Interdetto ma gestiva azienda,arrestato
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